I numeri del mare nazionale tra fedeltà e offerta da aggiornare

di Valeria Di Rosa
06/06/2011
10:12
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La tenuta del Mare Italia, se non addirittura un suo leggero incremento sui dati dell?anno passato, è uno degli elementi chiave della stagione. E gli agenti di viaggi non fanno che riconfermare in questi giorni le previsioni che avevano avanzato già nel sondaggio realizzato nel mese di marzo scorso da TTG Italia, e le tendenze individuate dagli istituti di ricerca nei primi mesi di quest?anno.

Le scelte

Il quadro che emerge da una delle tradizionali ricerche sulle vacanze degli italiani, quella di Trademark Italia, arrivata alla 20° edizione, mostra per il 2011 un ulteriore incremento della tradizionale fedeltà degli italiani alle località ?di casa?. Secondo lo studio, 8 italiani su 10 sono fedeli alle destinazioni di vacanza, con un atteggiamento che viene definito ?conservatorismo tradizionale?. In pratica, secondo Trademark, la scelta del viaggio si orienta, quest?anno più del solito, su vacanze vicine, verso mete raggiungibili in automobile e senza brividi.

L?indagine evidenza anche perché gli italiani continuano a prediligere le vacanze sul mare ?di casa?: molti non parlano le lingue, ma volendo essere autonomi, preferiscono non scegliere l?estero; sono pigri, abitudinari, non si adattano a cibi diversi da quelli abituali e  spesso non amano volare. La fedeltà del turista italiano, secondo Trademark, non viene messa in crisi neppure dalle questioni di prezzo: secondo l?indagine, infatti, i turisti italiani spenderanno nel 2011 per la loro vacanza 710 euro a persona, contro i 670 del 2010.

E se la forza di una destinazione è la fidelizzazione del cliente, fra le aree del mare italiano il modello vincente è quello del Nord Adriatico, che vede il 68 per cento di turisti fedeli nel corso di quest?anno. All?esatto opposto le isole, con la Sardegna al 36 per cento di fidelizzazione e la Sicilia al 34 per cento.

I temi caldi

Che il successo del mare Italia sia, in un certo senso, prevedibile e previsto, era chiaro fin dalle prime proiezioni sull?anno. Il sondaggio realizzato dalla redazione di TTG Italia e pubblicato sul numero del 31 marzo 2011 mostrava come per le agenzie il polso della situazione fosse ben chiaro: il 44 per cento dei dettaglianti che avevano preso parte all?indagine prevedeva un aumento delle vendite sulle spiagge tricolori, nonostante tutte le difficoltà e le osservazioni mosse al prodotto.

Malgrado l?ottimismo legato a un aumento delle vendite, già nel sondaggio le agenzie muovevano al prodotto nazionale tutte le osservazioni che continuano a rimanere senza una soluzione, prima fra tutte la difficoltà nei trasporti, che condiziona moltissimo nella scelta delle destinazioni, finendo per privilegiare le mete che sono raggiungibili grazie all?auto e quindi abbastanza vicine alle città di provenienza dei flussi.

Altro fronte ancora aperto e dolente è la mancanza o quasi di strutture che siano adatte ad ospitare il target famiglie, sia dal punto di vista dei servizi sia da quello dell?accoglienza. Tanto che nel Belpaese è complicato trovare camere adeguate ad ospitare nuclei con due o tre bambini senza dover salire immediatamente di prezzo.

Questione pricing

È questo, secondo le adv, il nodo chiave delle vacanze sul mare Italia. Malgrado Trademark indichi come sia relativamente poco influente sulle intenzioni degli italiani la leva prezzo, le agenzei di viaggi sono invece convinte che a negare incrementi ancora più alti al prodotto nazionale sia proprio la scarsa competitività a livello di costi dell?offerta.
Nel sondaggio targato TTG, infatti, il 40 per cento dei dettaglianti indicava prezzi in aumento, con una rincorsa al segmento up level che lascia scoperto uno dei pilastri delle vacanze italiane, le famiglie della middle class.

 

Pubblicato il 2/06/2011

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