I soggiorni cambiano ritmo

07/05/2012
14:33
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Qualcosa è cambiato nelle vacanze degli italiani. E le agenzie lo sanno. “I quindici giorni fuori casa ormai sono un ricordo - dice Anna Lodato, responsabile di agenzia di Dolida Travel a Napoli -. Le vacanze si stanno limitando a una settimana, massimo 10 giorni”.

Medesima analisi arriva da Carla Nalesso, addetta vendite di Tif Viaggi a Albignasego (Padova): “Ormai, non solo per le vacanze estive, ma anche per i viaggi lungo raggio, trovare qualcuno che stia fuori casa per più di 9 giorni è una rarità - dice -. E non è solo una questione di soldi: è cambiata la mentalità e si è modificato il tempo dedicato alle vacanze”.

Un’offerta adeguata
Secondo le agenzie, però, non sempre la produzione è in grado di rispondere in modo adeguato alla richiesta del mercato. “È inutile negarlo - dice ancora Lodato di Dolida Travel -: serve una maggiore flessibilità, per adattare i tempi dei viaggi organizzati a quelli dei clienti”. Su questo tema le agenzie non sono concordi. Si passa da chi lamenta l’assoluta rigidità del sistema della rotazione di soggiorno sulla settimana a chi, invece, prevede e immagina una maggiore elasticità nel comportamento degli operatori. “Di prodotto in rotazione sui 10 giorni io ne vedo proprio poco - dice Valentina Virgolini, titolare di Sol Caribe Viaggi a Udine - e con partenze limitate, ad esempio, solo da Milano”.

Al contrario, c’è chi sostiene che, complice la situazione economica, malgrado la relativa rigidità dei cataloghi, gli operatori verranno incontro alle esigenze della clientela. “Sono convinta che verrà fuori una maggiore flessibilità sul prodotto - dice Nalesso di Tif Viaggi -. Credo che nessuno rinuncerà a fare una telefonata in più al booking alla struttura pur di non perdere una vendita".

Strutture sotto accusa
Ma sono proprio le strutture ad essere messe sotto accusa, per la cattiva abitudine non solo di prenotare direttamente dal cliente, ma soprattutto di vendere a prezzi molto al di sotto di quelli forniti alle agenzie di viaggi o ai tour operator. “Lo scorso anno è stato davvero pesante in questo senso - dice Anna Nacca, titolare di Brezzatour a Foligno (Perugia) - ma io credo che quest’anno la tendenza si vedrà meno. Le strutture hanno troppo bisogno delle garanzie del tour operating per rischiare: c’è bisogno della collaborazione di tutti".

Ma non tutte le agenzie sono così ottimiste: “Lo sconto sfrenato degli alberghi esiste eccome - dice Fabio Ruggeri, responsabile di agenzia di Last Minute Tour Tabacchi a Milano -, ed è una pratica che fa davvero arrabbiare. Si dovrebbe far pagare una multa per questo tipo di concorrenza sleale, anche perché poi siamo noi a doverci giustificare davanti al cliente".

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