La promessa del Mediterraneo

di Aurora Azzolini
27/04/2011
10:45
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La prossima si preannuncia un'estate strana e incerta, con i turisti con un occhio al portafoglio e un altro alle vicende sulla sponda meridionale del Mediterraneo. Un primo paletto, tuttavia, cercano di fissarlo le statistiche, che individuano nei Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum le destinazioni alternative al Nord Africa.

Dopo un 2010 chiuso con 1,54 milioni di turisti (nel 2009 erano stati 1,35 milioni) e una spesa totale di 978 milioni di euro, il 2011 dovrebbe confermare le cifre in progressione della Grecia, con arrivi in crescita del 4 per cento sul 2010. "Sono sopratutto le famiglie a prenotare - spiega Andreas Andreadis, a capo della Federazione ellenica degli hotel -: si tratta di un target particolarmente sensibile ai disordini politici e può darsi che una parte di questo business provenga dalle rinunce alle mete in Nord Africa". Al momento le prenotazioni sono in crescita del 10 per cento per quanto riguarda il mercato britannico, che con 15 milioni di turisti nel 2009 ha uno share del 14 per cento, del 5 per cento per quello tedesco e del 20 per cento sul fronte russo.

Per alcuni Paesi la crescita è apprezzabile già nei primi mesi del 2011. La Spagna ha, infatti, accolto nei primi due mesi dell'anno 5,5 milioni di turisti, un incremento del 4,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010. In cifre assolute si tratta di 235mila visitatori in più. Ottimo il trend del mercato italiano, al quinto posto nella top ten dei principali bacini emissori, che ha registrato un incremento del 18,3 per cento, raggiungendo i 397mila turisti. Con uno share del 32,3 per cento sull'inbound totale, le Canarie sono al vertice delle principali destinazioni e, nei primi due mesi del 2011, hanno ospitato 1,7 milioni di visitatori ( 13,5 per cento), mentre le Baleari hanno segnato, nel primo bimestre 2011, un -2 per cento, a causa soprattutto della minore affluenza di turisti tedeschi.

L'estate si preannuncia positiva, tuttavia, per la totalità dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, impegnati a migliorare il proprio appeal su alcuni mercati strategici, a cominciare da quello italiano. Israele, ad esempio, guarda al lungo periodo per gli arrivi dal Belpaese, fissando a 200mila il numero di italiani da attrarre annualmente entro il 2012. E intanto il 2010 si è chiuso con un 30 per cento negli arrivi, a quota 157mila. Risultati positivi guidano anche le strategie di Turchia e Malta.

Tra gennaio e febbraio, gli arrivi nel primo Paese sono stati 2,05 milioni, con un incremento del 16,5 per cento; di questi oltre 40mila provenienti dall'Italia. Malta spera, invece, di bissare il successo del 2010, chiuso con 214.259 arrivi dall'Italia, con una crescita di 32,5 punti percentuali sul 2009. Ottimismo anche per il Marocco, per cui la Penisola è il quinto mercato, che conta di chiudere l'anno sui risultati del 2010, archiviato con 210mila arrivi italiani, in crescita di 13 punti percentuali sull'anno precedente.


Il Marocco vicino al trade

Il Marocco stringe i legami con il trade italiano. L'ente del turismo ha deciso di ampliare il più possibile la rete di rapporti con i nostri tour operator, grazie a nuove partnership con player di medie dimensioni del Centro-Sud Italia. "Si tratta di operatori - specifica Hamid Addou, d.g. dell'Ente nazionale per il turismo del Marocco - che in precedenza erano specializzati nel lungo raggio e nel prodotto balneare, ma che stanno ampliando la loro programmazione verso le mete di medio raggio, con pacchetti culturali e naturalistici che coincidono perfettamente con gli itinerari proposti dal Marocco". Da parte sua, l'ente dà agli operatori la possibilità di pubblicare sul portale www.marrakech.travel le loro migliori offerte con il link al loro sito. "Inoltre - sottolinea il direttore dell'Ente del Marocco in Italia, Jazia Santissi - abbiamo previsto campagne di comarketing con operazioni sui media, in metropolitana e in altri circuiti di elevata visibilità". L'obiettivo è chiaro: far passare il messaggio che il Marocco è un Paese sicuro e stabile.

Pubblicato il 26/04/2011

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