Una strategia di gruppo

30/11/2015
14:55
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Se all’estero sono Londra e Parigi, in Italia è il Nord Est il primo territorio a vantare un polo aeroportuale integrato. Un sistema, cioè, dove ogni singolo scalo non si gestisce da solo, ma all’interno di un gruppo capace di razionalizzare gli investimenti e indirizzare le decisioni delle compagnie aeree, il tutto rispettando le vocazioni di ciascun aeroporto.

È questo il progetto al quale sta lavorando da due anni il Gruppo Save, società che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso (il terzo polo aeroportuale italiano dopo Roma e Milano) e l’unica in Italia a partecipare alla gestione di uno scalo estero: Charleroi in Belgio, di cui detiene il 27,65 per cento.

L’anno scorso, inoltre, Save ha aumentato al 40 per cento la sua quota all’interno della Catullo spa, la società di gestione degli aeroporti di Verona e Brescia, arrivando così a tessere una rete che dalla laguna bussa quasi alle porte di Milano.

Il progetto del polo aeroportuale del Nord-Est è iniziato nel 2013 e oggi si vedono i primi risultati di una strategia che finora ha lavorato come una corrente sotterranea: Volotea ha appena annunciato l’apertura di una nuova base operativa a Verona, uno scalo sul quale è tornato anche Ryanair (che qualche mese fa aveva espresso interesse anche per Brescia), mentre easyJet farà di Venezia la sua nuova base operativa ad aprile 2016.

Il Nord-Est attira investimenti, grazie a una catchment area che fa gola a molti e mixa il tessuto imprenditoriale al forte appeal del lago di Garda: “La scelta di Volotea - commenta Paolo Arena, presidente dell’aeroporto di Verona - non solo dà risposte alle aziende, ma aiuterà anche lo sviluppo del turismo incoming”. A questo serve il polo aeroportuale: avere un obiettivo industriale di crescita, “che conferma la bontà della strategia del polo aeroportuale del Nord-Est, consolidando e intensificando la sua funzione di riferimento per un ampio bacino d’utenza” aggiunge Enrico Marchi, presidente di Save.

Un ampio bacino d’utenza, questo è il vero tesoro sul quale lavorare mantenendo le vocazioni originali dei singoli scali: Venezia per l’intercontinentale di linea, Treviso per le low cost, Verona per il charter long haul e la linea di corto e medio raggio, infine Brescia per il cargo.

Il caso Milano
Le logiche di gruppo stanno attirando anche gli aeroporti di Milano. Le società di gestione degli aeroporti di Milano e di Bergamo Orio al Serio hanno, infatti, dato mandato all’Università di Bergamo di valutare la possibilità della costituzione di un solo soggetto per la gestione dei tre aeroporti.  

Si intravvede, quindi, un’integrazione fra Sea e Sacbo e dell’intero sistema aeroportuale lombardo, con la nascita di un soggetto dalla fortissima massa critica. “È un passo importante da cui può scaturire quel processo di integrazione del sistema aeroportuale lombardo che mi pare quanto mai necessario” commenta Piero Modiano, presidente di Sea.

Oriana Davini

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