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La tendenza è evidente: nella stagione del rigore nei conti dello Stato, anche gli sposi hanno stretto i cordoni della borsa e dedicano a quello che un tempo era il viaggio della vita un budget decisamente più ridotto.
Il dato era emerso già nel sondaggio che TTG Italia aveva realizzato nel mese di marzo scorso, con il quale si tracciava il trend del segmento per il 2012. La conferma arriva dalla viva voce delle agenzie: il valore delle pratiche è sceso e l’investimento per la luna di miele si ferma su una media di 5/6mila euro.
Alla base di questo calo, è evidente, una situazione economica che affianca condizioni di oggettiva difficoltà ad un’incertezza diffusa che frena i consumi.
Nell’affrontare questo periodo, in agenzia emergono non poche difficoltà. Un caso fra tutti è quello della lista nozze, che si trasforma in un’arma a doppio taglio per i dettaglianti e, a volte, per gli stessi sposi.
Seguire una lista, infatti, comporta per le agenzie un quantitativo di lavoro notevole, e spesso una risorsa del personale viene interamente dedicata a curare l’aggiornamento e l’intera gestione di questo segmento. Un investimento, in termini di personale, che non sempre registra un ritorno adeguato, soprattutto in una situazione come questa, in cui con il taglio dei budget i margini di guadagno si fanno più ristretti.
D’altro canto, gli stessi sposi rischiano di incappare in una difficoltà imprevista: nel caso la lista non sia chiusa al momento della partenza, infatti, tocca alla coppia saldare il rimanente, con una spesa che sicuramente non era prevista.
Una situazione che si verifica, secondo le adv, più spesso di quanto si pensi, spinta anche dal sempre maggiore ritardo con cui le coppie vanno in agenzia a prenotare il loro viaggio. Una tendenza quasi al last minute che restringe i tempi per ospiti e invitati per versare la propria quota, e che costringe gli sposi a far bene i conti prima di scegliere la propria luna di miele.
Così, la scelta spesso si orienta su mete ben lontane dai grandi classici degli honeymooner, e Polinesia e Australia continuano a rimanere un sogno mentre prendono piede le destinazioni di corto e medio raggio e si disegna, di fatto, una nuova geografia.
