La 'seconda giovinezza' di un prodotto sotto i riflettori

25/05/2023
23:10
L'innalzamento dei servizi e la capacità di integrarsi con il territorio alla base del successo dei club
Vedi Villaggi vacanze; Vedi tutti i dossier di Vacanze Tematiche; Vedi tutti i dossier
Leggi anche: villaggi

Il villaggio non è più quello di una volta. Uno dei format più longevi del turismo organizzato ha cambiato pelle. E così l’immagine di roccaforte del divertimento, chiusa e poco integrata con il territorio, ha ormai lasciato il posto a una realtà più evoluta e al passo con i tempi, in grado di assicurare servizi tagliati su misura e di dialogare con la destinazione in maniera più profonda. Un cambio epocale affrontato dagli addetti ai lavori per assecondare una clientela non solo più esigente e attenta agli standard alberghieri, ma anche desiderosa di esperienze nuove.  

L’evoluzione del prodotto
“Anche i villaggi - sottolinea Gianluca Manuzzi, general manager della Viaggi Manuzzi di Cesena - si sono dovuti adattare ai nuovi trend del turismo esperienziale. Hanno senza dubbio allargato il carnet dei servizi e innalzato la qualità, ma almeno quelli gestiti dagli operatori più attenti hanno anche spinto sulle attività personalizzate e non massificate”.

Qualche esempio? “Si va dalle accademie di golf o di tennis, dove insieme ai campioni gli ospiti possono affinare le varie tecniche di gioco, alle escursioni a tema gastronomico fuori dal villaggio, fino agli stage di teatro o di yoga. Oggi l’attrattività di un resort non dipende solo dalle belle camere o dalla location, ma sempre di più dalla capacità di intrattenere l’ospite e vivere il territorio in una modalità immersiva tutta nuova”.

Che la collaudata formula sole mare e animazione sia stata ormai superata lo pensa anche Antonio Recchi, titolare della Criluma Viaggi di Ancona: “Il prodotto si è molto elevato, l’immagine del villaggio chiassoso di una volta con l’animazione che poteva risultare aggressiva e fin troppo presente oggi ha lasciato il posto a un tipo di intrattenimento molto più friendly e professionale, che viene apprezzato da un pubblico più ampio”.

A sottolineare che il format attrae oggi clienti nuovi è anche Rosy Tiso, direttore dell’Astrolabio Viaggi di Milano: “Lo zoccolo duro è per noi rappresentato dalle famiglie con figli adolescenti che scelgono il villaggio perché offre loro quel giusto compromesso tra libertà e contesto controllato. Rispetto a qualche anno fa, però, oggi lo vendiamo anche ai nonni in vacanza con i nipoti: è una tendenza molto più diffusa, che sta prendendo piede”.

Ma che i club degli operatori abbiano messo a punto un’offerta a misura dei più piccoli lo mette in evidenza Fabio Addonizio, titolare dell’agenzia I viaggi di Tarsia di Napoli: “Se prima nei club degli operatori non erano contemplati servizi specifici per i bambini d’età inferiore ai cinque anni, oggi tutti prevedono mini-club e biberoneria, così come assistenza no-stop per i più piccoli”.

Un universo composito a livello di prodotto, in cui, però, può risultare difficile destreggiarsi: “Non bisogna pensare che il villaggio sia una soluzione facile da vendere. La consulenza dell’agenzia - evidenzia Giulia Cortellini, responsabile back office commerciale della Destinazione Sole di Albino, in provincia di Bergamo - anche in questo caso fa la differenza. L’offerta è infatti talmente ampia, che ci vuole sempre un minimo di formazione per individuare il prodotto giusto per quel determinato cliente. E poi - prosegue - anche le formule di soft e all inclusive: il viaggiatore dà sempre per scontato che tutti i costi siano compresi. Le condizioni di pricing, invece, vanno sempre lette e spiegate bene per evitare di dover fornire chiarimenti durante il soggiorno o, peggio, gestire complaint al ritorno”.

I trend della domanda
Ma quali sono le tendenze che si sono delineate a poche settimane dalla partenza della stagione estiva? “La richiesta è in generale alta sia sull’Italia che sull’estero e - nota Antonio Tedesco, titolare della Andirivieni Travel di Rossano, in provincia di Cosenza - vedo anche una predisposizione generale a spendere di più. Anche da parte di clienti di fascia media, tornati inaspettatamente in agenzia con budget superiori rispetto al 2019”. Che le proposte dei villaggisti vivano quest’anno un momento d’oro lo conferma anche Federica Bellinazzi, titolare della Islas do Sol di Livorno: “La richiesta è stata talmente frenetica fin dall’inverno che già oggi abbiamo diverse difficoltà nel sistemare tutti, soprattutto quando parliamo di Sicilia e Sardegna. Ma non solo per luglio e agosto, anche per giugno”. Un surplus di domanda sul quale deve aver inciso, secondo Bellinazzi, anche il caro voli: “Probabilmente facendo due conti, le persone hanno preferito optare per i pacchetti degli operatori comprensivi di volo o di passaggio nave. E questo si vede anche sull’estero, dove chi ha charterizzato ha venduto bene. Anche io che faccio tanto disintermediato mi sono dovuta rassegnare a questa tendenza”.

Stesso trend quello messo in luce da Giuseppe Abbatepaolo, titolare della Montedelia Tour di Alezio, in provincia di Lecce: “Forse ancora più degli altri anni, il villaggio sta intercettando una buona fetta delle richieste. Le vendite sono andate bene sia sull’Italia che sull’estero, dove hanno funzionato i prodotti degli operatori che sono riusciti a mettere in campo operazioni charter dal Sud verso isole greche, Baleari e anche Sharm el Sheikh, che abbiamo venduto tanto nonostante l’aumento sensibile dei costi”.  

Il tema tariffe
Non fa mistero che siano però i prezzi la vera nota dolente Eleonora Campanella, direttore tecnico della Conca d’Oro Viaggi di Palermo: “Il Mare Italia ha prezzi che il più delle volte lasciano perplessi i nostri clienti. È per questo che dopo aver valutato l’offerta dei villaggi, spesso finiscono per scegliere le crociere, che offrono servizi simili, ma a costi più contenuti”.

Altra differenza rispetto al passato, la durata della permanenza: “Se prima una famiglia riusciva a fare tranquillamente due settimane, ora i 14 giorni si vendono di rado, mentre crescono i week-end o i soggiorni brevi con partenza infrasettimanale. È una modalità nuova, che gli operatori hanno finito per assecondare anche per avere strutture piene tutta la stagione”.

Che la clientela cerchi soluzioni alternative per restare all’interno del resort lo testimonia anche Leandro Santini, titolare della Santini Viaggi di Fabriano: “A volte abbiamo famiglie che, di fronte ai prezzi troppo alti, ripiegano sui residence all’interno del club. Una formula ibrida che viene presa in considerazione quando si ha la necessità di contenere i costi, ma si vuole comunque avere a disposizione i servizi di base del villaggio come la piscina e l’animazione”.

È convinto che sul fronte del pricing non tutti gli operatori abbiano avuto una strategia lungimirante Leonardo Garofoli, titolare della Sciamanin Viaggi di Molfetta, in provincia di Bari: “Nonostante l’aumento dei prezzi sia stato ormai metabolizzato e in generale non ci si scandalizzi più di fronte a preventivi notevolmente più alti rispetto al pre-Covid, alcuni operatori che erano usciti a inizio anno con listini un po’ gonfiati hanno dovuto aggiustare il tiro e prorogare gli incentivi oltre Pasqua”.

Ma che alla fine si potrebbe fare di più per agevolare l’advance booking è l’opinione di Cesare Foà, titolare della Fancy Tour di Napoli: “Mentre le crociere, che sono i competitori più prossimi ai villaggi, si possono prenotare tranquillamente un anno prima, perché i listini della villaggistica escono solo sei mesi prima? Per incentivare realmente il prenota prima, servirebbe una maggiore sinergia tra gli operatori che comprano le camere e i proprietari delle strutture”.
Amina D’Addario

Vedi Villaggi vacanze; Vedi tutti i dossier di Vacanze Tematiche; Vedi tutti i dossier Leggi anche: villaggi

Commenti di Facebook