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Adriano Meloni, Managing director Sunrise Travel

Italia, incoming batte outbound (ma può fare meglio)

21/05/2019
10:20
 

I visitatori internazionali hanno speso 41,7 miliardi di euro in Italia nel 2018, registrando un aumento del 6,6% rispetto ai 39,1 miliardi del 2017. Poiché i viaggiatori italiani all'estero hanno speso 25,5 miliardi di euro (con un aumento del 3,8% rispetto ai 24,6 miliardi del 2017), la bilancia commerciale è migliorata del 10,9%, passando da 14,6 a 16,2 miliardi di dollari. Questi i dati comunicati dalla Banca d'Italia nel suo consueto studio annuale della bilancia turistica italiana.

A prima vista sembrerebbero numeri eccezionali, e lo sono. Ma sono migliorabili. Di tanto.

La spesa dei turisti
Basta guardare i risultati della spesa dei turisti internazionali in altri Paesi per capire che gli introiti per l'Italia potrebbero essere decisamente molto più alti. La Penisola è la destinazione più desiderata al mondo secondo un recente studio di TravelSupermarket che ha analizzato le ricerche per località effettuate sul principale motore di ricerca mondiale.

Tuttavia, secondo i dati della banca mondiale, l'Italia si piazza solo al settimo posto per introiti. Ben 6 posti sotto la vetta. Nella corsa illogica al numero di turisti, spesso dimentichiamo che sono gli introiti che creano indotto ed occupazione, non il numero di arrivi.

Per un turismo sostenibile, bisogna guardare principalmente alla qualità del turismo e non solo alla quantità. L'Italia non dovrebbe assolutamente essere dietro a paesi come la Francia, la Spagna e la Thailandia nella classifica degli introiti internazionali.

Lo scenario internazionale
Nel 2018, l'Unwto ha comunicato che il numero di turisti internazionali ha raggiunto la soglia degli 1,4 miliardi con 2 anni di anticipo rispetto alle stime, registrando un aumento di oltre il 6% rispetto al 2017. Se questo trend continuasse, potremmo superare gli 1,8 miliardi di turisti internazionali entro il 2030.

Questo tasso di crescita del turismo, nettamente al di sopra della crescita del Pil mondiale (che si è assestato a 3,7% nel 2018) potrebbe essere uno strumento per stimolare il Pil nazionale stagnante, puntando sul turismo di qualità.

Quali sono quindi le leve su cui spingere? Sicuramente aprendo nuove frequenze e nuove rotte da paesi chiave. Su questo fronte, i nostri principali aeroporti stanno attualmente facendo un lavoro eccezionale.

I dati Enac sul traffico aereo appena pubblicati ci forniscono un quadro completo della situazione aeroportuale. Nel 2018 il sistema aeroportuale italiano ha incrementato i flussi di passeggeri di circa il 6%.

Aeroporti in prima linea
Roma Fiumicino, principale scalo nazionale, ha aumentato il numero di passeggeri del 5% per raggiungere la soglia dei 43 milioni di passeggeri annui, con un aumento a doppia cifra dei pax lungo raggio, che portano più indotto. Il +12,1% di introiti da viaggiatori Usa è la prova che il lavoro sulle rotte a maggiore valore aggiunto sia la strada corretta.

Oltre all'ottima performance in termini di arrivi, lo scalo di Fiumicino nel 2018 è stato votato ancora una volta, migliore aeroporto Europeo (secondo i dati Aci).

Il secondo scalo nazionale, Milano Malpensa, ha aumentato il numero di passeggeri dell'11,5%, raggiungendo la soglia dei 25 milioni di passeggeri, a dimostrazione del fatto che esiste ancora un enorme potenziale di crescita.

Il caso di Roma
In termini di introiti da viaggiatori internazionali nel 2018, Roma e provincia si confermano al primo posto registrando introiti di 7,2 miliardi di euro, che rappresentano da soli un sesto del totale nazionale. La crescita degli introiti della capitale è quindi del +7%, sopra la media nazionale che si assesta a +6,5%, ma più modesta rispetto al +17,3% raggiunta da Roma nel 2017.

In termini di presenze, Roma raccoglie circa il 9% dei pernottamenti nazionali (36 milioni su 428 milioni nazionali), con un tasso di occupazione delle camere del 72%, percentuale che ci indica la possibilità di considerevoli margini di miglioramento.

Anche le altre destinazioni che fanno parte del protocollo promosso da Roma (le cosiddette Grandi Destinazioni Italiane per il Turismo Sostenibile) hanno visto aumenti interessanti nel 2018: Venezia +6,6%, Milano +5,4%, Napoli +4,5% e Firenze +3,4%. Quest'ultima sicuramente soffre per l'assenza di un aeroporto di dimensioni adeguate.

Le azioni da intraprendere
Per arrivare ad un livello di introiti da viaggiatori internazionali in linea con le aspettative, vi è ancora molta strada da fare su molteplici fronti.

Alcuni aspetti principali da considerare sono:
- I principali scali aeroportuali dovranno proseguire con l'ottimo lavoro in atto sul fronte del numero di passeggeri ed aperture di nuove rotte lungo raggio ad alto valore aggiunto.

- Trenitalia dovrà attuare gli investimenti di 58 miliardi di euro annunciati di recente nel piano industriale 2019-2023 sulla rete ferroviaria.

- Le nostre città turistiche dovranno essere maggiormente abili nell'attirare capitali da investitori per la costruzione di strutture ricettive di fascia alta.

- Lo stato, tramite Enit, insieme alle Regioni ed alle città turistiche dovrà fare la sua parte, stimolando gli investimenti, e contemporaneamente investendo in azioni strategiche promozionali, quali ad esempio favorendo lo svolgimento di importanti eventi e congressi.

I numeri dell'incoming sono quindi buoni con ancora un enorme potenziale di crescita. Non perdiamo l'occasione!


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