Gli agenti sardi
scrivono al Governo:
“Occorrono
misure urgenti”

25/03/2020
11:34
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Agenti di viaggi e tour operator della Sardegna fanno fronte comune e presentano al Governo una petizione per sensibilizzare le autorità su una situazione che è stata fino ad ora pressoché ignorata. “In effetti – spiega a TTG Italia Francesca Cocco dell’agenzia Planet Earth di Quartu Sant’Elena, portavoce di un centinaio fra adv e t.o. che hanno inviato a Governo e organi regionali la lettera – si tratta di una crisi senza precedenti ed è necessaria la messa a punto di misure di sostegno immediate da parte della Regione”.

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La Cocco, da 30 anni impegnata nel settore turistico, teme che se non arriveranno provvedimenti urgenti e si dovessero prorogare le misure restrittive dopo il 3 aprile, “Molti punti vendita sarebbero destinati a non rialzare più la serranda”.

Il testo della lettera aperta
Il testo della lettera, indirizzata al Presidente del Consiglio, a onorevoli e senatori, al Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna e agli onorevoli del Consiglio Regionale della Sardegna, apre così: “Siamo gli agenti di viaggi, apparteniamo alla categoria di imprenditori ai quali, per il mese di marzo, sono stati destinati appena 600 euro per combattere una crisi senza precedenti. Un contributo a dir poco insufficiente, se si considera che un’agenzia di viaggi con un solo dipendente ha come minimo costi fissi mensili 10 volte superiori a questa somma. Si tratta dello stesso contributo che avete destinato a qualcuno per le babysitter, meno di quanto molti percepiscono con il reddito di cittadinanza e sicuramente meno di quanto percepiranno i nostri dipendenti per la cassa integrazione.

“Noi siamo quelli che contribuiscono a creare il 13% del Pil – prosegue la lettera -, e che promuovono il nostro bellissimo Paese. Contribuiamo a far girare l’economia riempiendo gli aerei, le navi, gli hotel, e i pullman; portiamo in Italia milioni di visitatori, organizzando le vacanze e la logistica per la maggior parte degli spostamenti. A noi, che senza fermarci ci stiamo adoperando per far rientrare i nostri clienti a casa da tutte le parti del mondo assolvendo ad una funzione sociale, a differenza delle altre tipologie di imprenditori, non basterà rialzare la serranda per riattivare la nostra attività: per questo, pur essendo consapevoli dello sforzo che lo Stato ha fatto e continuerà sicuramente a fare vi chiediamo l’adozione di misure straordinarie in grado di impedire il tracollo del nostro settore.

“Con il blocco improvviso della mobilità delle persone e con l’obbligo di rimborso o di emissione voucher abbiamo perso gli ultimi sei mesi di lavoro e perderemo i prossimi sei: in sostanza un anno di sacrifici finirà in fumo. Riteniamo che per fronteggiare questa crisi sia necessario equiparare gli interventi dei datori di lavoro a quelli adottati in favore dei dipendenti: la maggior parte di noi non gode di alcun tipo di ammortizzatore sociale e deve sostenere ogni mese dei costi fissi. Ci chiediamo che ne sarà delle nostre attività se nemmeno d’estate dovessimo riuscire a ripartire: con il perdurare dell’emergenza sanitaria molte agenzie sarebbero costrette a chiudere definitivamente. Questa fatale previsione potrà essere scongiurata solo mettendo in campo iniziative straordinarie.

"Vi chiediamo  - chiude la lettera - di considerare nella stesura del prossimo decreto urgente e/o provvedimento legislativo regionale tutte le problematiche illustrate e gli accorgimenti suggeriti, si tratta di misure necessarie per scongiurare il tracollo economico del settore, un epilogo inevitabile nel caso in cui la politica si dimostrasse sorda rispetto alle nostre richieste”.

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