Mare Italia, cresce tutto:
fatturato, presenze e prezzi

14/07/2022
08:31
 

Crescono fatturati e presenze per il Mare Italia. Non solo sui numeri dello scorso anno e su quelli del 2020: secondo l’Osservatorio JFC delle Destinazioni Balneari Italiane il 2022 è l’anno del sorpasso anche sul 2019, l’ultima stagione estiva pre Covid, che aveva fatto registrare dati ottimi.

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Secondo lo studio realizzato dalla Jfc di Massimo Feruzzi, le previsioni di fatturato complessivo del comparto balneare nazionale sono pari a 31 miliardi 878 milioni di euro, con 25 miliardi e 4 milioni provenienti dalla clientela italiana in crescita del +17,4% sui dati consuntivi dell’estate 2021 e un fatturato generato dalla clientela straniera pari a 6 miliardi 873 milioni con un incremento del +59,6% sul 2021.

In crescita anche le presenze, per un totale di 418 milioni 580 mila, in crescita anch’esse sul 2019, che si era fermato a 411 milioni 890 mila.  

A fronte dell’aumento di turisti, si registra anche una crescita piuttosto cospicua in termini di prezzi. Secondo l’Osservatorio, gli alberghi delle località balneari del Centro-Nord Italia hanno apportato un aumento di prezzo del loro listino pari al +9,6%; gli alberghi delle località balneari del Sud Italia ed isole  hanno apportato un aumento di prezzo del loro listino pari al +9,9%; le strutture plein air delle località balneari hanno aumentato i loro prezzi del +8,8%; le altre strutture ricettive extra-alberghiere hanno apportato un aumento dei prezzi pari al +7,1%; con un incremento medio per il settore dell’hospitality nella sua totalità che registra un incremento del +9,2%.

A registrare incrementi ancora più cospicui sono i servizi spiaggia su base nazionale con una crescita del +13,8% rispetto ai prezzi della scorsa estate, la ristorazione con un +12,2%, i costi del viaggio, fra costi del carburante e incrementi dei trasporti pubblici con un +18,1%.

Agenzie e Olta
Una delle considerazioni più interessanti dello studio è quella che riguarda il sistema di prenotazione prescelto dai clienti. Se crescono di circa 4 punti percentuali (dall’11,3% del 2021 al 15,4% del 2022) i clienti che si rivolgono alla filiera tradizionale del turismo, una crescita ben più sostenuta si ha nella scelta dell’intermediazione online, che passa dal 21,1% della scorsa estate al 33,4% di quest’anno.

Quest’ultimo dato, se sommato alla prenotazione diretta, fa ben capire come passata la paura della pandemia, si torni a preferire il fai da te, almeno per la prenotazione alberghiera.

Discorso esattamente opposto, invece, quando il ‘self’ si applica ai servizi: dopo anni in cui i timori per i contatti umani hanno imposto l’utilizzo di check-in e check-out negli alberghi, prenotazioni dell’ombrellone o del tavolo al ristorante da remoto, oggi il cliente percepisce questi servizi fai da te come cheap e di scarso valore e ricerca una nuova interazione umana.


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