Il turismo
entra nel Def
Renzi svela
le sue carte

di Cristina Peroglio
11/04/2014
10:31
Leggi anche: governo, matteo renzi

Un intero punto del Def dedicato a Turismo e cultura.

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'Alla faccia dei gufi', per citare una frase del premier Matteo Renzi, che vedevano questo Governo un po' distante dalle tematiche turistiche, l'esecutivo inserisce come fattori di crescita su cui lavorare nel Programma nazionale di riforma i due comparti.

Con novità non di poco conto.

Innanzi tutto sul tema della governance. Non solo il Def ribadisce la necessità della riforma del Titolo V della Costituzione, per tornare ad avocare a sé le attività di promozione, indirizzo e coordinamento delle politiche turistiche, ma fra le azioni da mettere in campo fra il 2014 e il 2015 prevede anche la creazione di un comitato interministeriale, per la prima volta costituito in Italia, che 'sovraintenda alla strategia sul turismo'. A capo di questo comitato il Def prevede ci sia lo stesso Presidente del Consiglio, riportando il turismo, quindi, sotto il diretto controllo di Palazzo Chigi.

Accanto ai provvedimenti di governance e alla necessità di adottare tempestivamente il Piano strategico per il turismo, pronto da un paio di anni, il Def accoglie alcune delle richieste espresse dalle categorie turistiche nel corso di questi anni.

Viene quindi prevista l'introduzione di specifici strumenti finanziari per incentivare gli imprenditori alberghieri ad ammodernare le strutture, con meccanismi di credito d'imposta e ammortamenti brevi, al massimo in tre anni. Sempre per gli alberghi, si riconferma la necessità di una normativa nazionale unitaria per la classificazione degli hotel, con standard minimi nazionali di eccellenza da riservare a qualunque albergo intenda assumere una classificazione tre stelle o superiore.

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