Ho visto cose...

Francesco Zucco, giornalista di TTG Italia

Perché quando dico parolacce penso alle agenzie di viaggi

24/06/2014
10:30
 

Non ce la faccio. È più forte di me. Sarà una carenza strutturale del mio carattere, ma devo dirle. A più riprese. Per ridere. Per arrabbiarmi. Per sottolineare un concetto. Per smorzare la tensione. Per accendere gli animi. Insomma, non c'è occasione che, per me, non vada sottolineata con una di quelle.

Sto parlando, ovviamente, delle cosiddette 'parolacce'. Pessima abitudine per un padre con un figlio in procinto di imparare a proferire verbo: la prima scuola, si dice, è in famiglia. Ma, francamente, non vorrei che le prime nozioni di mio figlio fossero quelle del dizionario italiano-camallo camallo-italiano.

Ed è questo il motivo per cui a volte, quando mi scappa una parola di troppo, penso al mio lavoro quotidiano, ovvero ai lettori di TTG Italia. Per lo meno, mi capita da quando ho scorso un articolo riportato su tnooz.com, dal suggestivo titolo: "Le 20 principali cose che ogni agente di viaggi dovrebbe fare adesso, online e offline".

Lascio a voi la lettura della top 20 in questione. Quello che mi ha colpito di più è la postilla finale dell'autore (anche lui agente di viaggi), il quale scrive: "Ho una richiesta per tutti: quando raggiungete il successo, siate un modello di comportamento per la generazione futura di giovani agenti".

Io, personalmente, non riesco neanche a trattenere le parole in presenza di Edoardo. Ma ci sono tante cose che questa frase mi ha portato alla mente. Frasi lette sui social network e postate da agenti inferociti con altri agenti, riflessioni pacate da parte di chi, con la vendita di viaggi, deve portare a casa il suo pane quotidiano....

"No alla fee zero, neanche per le promozioni", sottolinea qualcuno. "Dobbiamo essere una categoria più unita", rivendica qualcun altro. "Basta guerra dei prezzi", si invoca a più riprese. "Stop al lavoro in perdita", chiedono più o meno tutti.

Tante piccole cose che, se portate avanti con coerenza da ognuno, creerebbero forse un ambiente più vivibile, anche per le generazioni future. Facile a dirsi, più difficile a farsi, porca p... ehm, accidenti.

Insomma, devo dire meno parolacce, come mi ricorda sempre mia moglie (la quale, dannazione, non ne dice nemmeno una... mai colta in flagrante in tanti anni...). Se non per la qualità della mia vita, almeno per chi viene dopo di me.

Poi bisogna anche tenere presente che non tutte le ricette vengono come la foto del Cucchiaio d'Argento. Ad esempio, in mia presenza mio padre non ha mai detto parolacce. Io invece...


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