Garibaldi Hotels, voce fuori dal coro: “Aprire in estate sarebbe prematuro”

06/04/2020
19:30
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È una voce fuori dal coro quella di Fabrizio Prete (nella foto), direttore generale di Garibaldi Hotels, che non vede di buon occhio una possibile accelerazione per aprire gli alberghi in vista della stagione estiva.

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“A differenza di moltissimi colleghi che ipotizzano una ripresa nel breve periodo noi siamo fermamente convinti che una riapertura ‘incauta’ degli hotel determinerebbe,  oltre al dissesto già provocato dall’emergenza, una grave perdita economica sulla stagione estiva per l’impossibilità di sostenere i costi di un’apertura dinnanzi ad una prospettiva di ricavo così basso, trasformando l’agonia attuale nella morte dell’azienda alberghiera”.  

Secondo Prete, la priorità non è la riapertura, quanto piuttosto la necessità di blindare le aziende: “Dobbiamo proteggere le aziende, metterle in condizione di poter uscire da questo tunnel e salvare i propri dipendenti. La nostra  visione in questo momento storico è chiara: meglio sacrificare un’estate se in gioco vi è la sopravvivenza aziendale futura” dice.

Secondo il d.g. di Garibaldi Hotels, le prime mosse del Governo per supportare le imprese del turismo con la sospensione dei pagamenti, la cassa integrazione e i voucher non sono sufficienti per uno dei settori più colpiti con perdite ingenti già solo in questi primi mesi e una stagione oramai gravemente compromessa. “Per una ripresa del comparto – prosegue - è fondamentale immettere liquidità nel sistema turistico e garantire un intervento mirato sugli affitti delle strutture ricettive chiuse”.

La questione affitti
In questo senso si muove una proposta del Gruppo: “La soluzione non può arrivare dal paventato credito d’imposta che sarebbe un suicidio per il mondo alberghiero, non risolverebbe il problema del pagamento di un costo in assenza di un ricavo e in un anno di fermo quasi totale dell’attività non permetterebbe a moltissime aziende di sfruttare tale credito. La conversione del fitto in credito d’imposta a favore della proprietà, unitamente all’abbattimento dell’Imu e della già attuata sospensione dei mutui potrebbe invece portare un beneficio a entrambi gli attori, proprietari per l’appunto e affittuari” conclude Prete.

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