Prenotazioni online e hotellerie: come cambia il ruolo delle Ota

di Gaia Guarino
18/06/2021
10:13
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Quale sarà il ruolo delle Ota nell'hotellerie? E quale quello delle Pmi? Da uno studio effettuato da EY Parthenon con Booking.com su un campione di 600 hotel con meno di 250 posti letto, è emerso come a livello europeo il 60% dell'offerta derivi da strutture di piccole e medie dimensioni, dato che per l'Italia sale all'84%. Nonostante ciò, sebbene la capacità ricettiva complessiva sia in aumento, questo trend è dettato dalle catene a scapito delle realtà più modeste.

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Canali di prenotazione
Un dato interessante riguarda i canali di prenotazione: cresce l'online (canali diretti online +4%, social media 4,4%), con una prevalenza delle Ota che registrano un +7,7%. Secondo quanto spiegato da EY, sono il canale che permette di fare aumentare il booking delle Pmi tra il 20 e il 30%, spingendo la clientela dall'estero e mantenendo dei costi competitivi.

Le commissioni, infatti, si attestano tra il 15 e il 20% e grazie al cosiddetto 'Effetto Billboard', il livello di commissione effettiva scende al 10-13%.

Federalberghi e il braccio di ferro con le Ota
"L'effetto Billboard potrebbe diminuire il peso delle commissioni, ma ci sono albergatori che non la pensano così - sottolinea però Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi -. Le Ota rimarranno importanti, il loro ruolo crescerà e magari crescerà anche la qualità delle relazioni. Ma se Booking.com diventa lo stock market del turismo italiano - aggiunge - vuol dire che vanno applicate le regole di uno stock market. Quindi o realizziamo le condizioni per cui la concorrenza si eserciti in maniera paritaria senza abusi di posizione dominante, oppure se si crea un monopolio naturale, esso deve essere stemperato con gli atti del regolatore".

La possibilità di aprire un tavolo di lavoro per cooperare in maniera ordinata non sembra impossibile. Anche da parte di Booking.com la volontà appare concreta. "Desideriamo avvicinarci all'apertura al dialogo per migliorare i rapporti coi nostri partner ai quali cerchiamo di garantire il miglior servizio - conclude Alberto Yates, regional manager Italia di Booking.com -. Tentiamo inoltre di mettere in atto le iniziative del governo, come per esempio il codice identificativo unico nazionale, che ci può portare a fare in modo che anche ciò che è online sia certificato e abbia valore dal punto di vista del cliente".

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