De Crescenzo,
Planetaria Hotels:
“Una struttura agile
per battere la crisi”

di Stefania Galvan
14/07/2021
08:08
 

Undici hotel del tutto diversi tra loro, con peculiarità che intercettano target di clientela trasversali e un’unica casa madre il cui nome però non compare sulle loro insegne.

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Sono le strutture di Planetaria Hotels, un gruppo che ha fatto della diversità la sua forza, come spiega il direttore generale Damiano De Crescenzo, che riveste anche il ruolo di direttore dell’Enterprise Hotel di Milano, oltre a essere vicepresidente di Gruppo Turismo di Assolombarda-Confindustria.

Un gruppo in controtendenza
“Abbiamo deciso di agire in controtendenza rispetto ai grandi gruppi - spiega -, che impongono vincoli e standard rigidi alle loro strutture e inevitabilmente sono caratterizzati da processi decisionali lunghi e farraginosi. Noi, invece, abbiamo deciso di mantenere l’identità di ogni hotel, responsabilizzando non solo le singole strutture, ma anche le persone, sensibilizzate a lavorare nell’ottica di un fortissimo orientamento al cliente”.

La linea operativa
Grande flessibilità e velocità decisionale, dunque, il cui risultato è stata la capacità di sopravvivere anche nei momenti più bui della pandemia, “grazie anche a una cancellation policy estrema, che prevede l’annullamento della prenotazione fino alle 18 del giorno di arrivo”.

Ora, però, la luce in fondo al tunnel incomincia finalmente a intravedersi anche per le strutture di città, le più penalizzate dalla crisi sanitaria perché legate a filo doppio all’andamento della pandemia: “Poco per volta Milano si sta rianimando sia sul fronte leisure, sia su quello business – commenta De Crescenzo -. Anche l’Enterprise, con la sua straordinaria sala a tecnologia immersiva (nella foto) unica in Italia, ha saputo adattarsi alle esigenze dell’epoca Covid organizzando meeting ibridi, in parte virtuali e in parte in presenza, e non ha mai smesso di lavorare. Ora però stanno tornando finalmente anche gli europei”.

Il trend di Roma e Firenze
Più complicata la situazione di Roma, dove il gruppo ha i 4 stelle Hotel Pulitzer e il Leon’s Place: “Manca ancora il long haul – spiega il direttore –, ma sono convinto che il rimbalzo positivo, che si sta già verificando nelle destinazioni balneari, nella Capitale arriverà, anche se in autunno”.

Migliore il trend di Firenze, dove le prenotazioni al cinque stelle Hotel Ville sull’Arno stanno ricominciando grazie al buon afflusso di clientela italiana, ma non solo: “Svizzeri, austriaci, tedeschi e francesi si stanno muovendo, solo gli inglesi sono bloccati per via del diffondersi della variante delta”.

Intanto, però, il gruppo non sta fermo e incomincia a guardare anche oltre gli urban hotel, ipotizzando sviluppi nelle destinazioni balneari: “Stiamo guardando al leisure puro per bilanciare il business tra città e mare, siamo aperti a valutare strutture in gestione come abbiamo fatto con l’Indigo Milan, l’ultima new entry acquisita nel gennaio 2020 e riaperta dopo il lockdown a giugno 2020”.


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