Studio Marco Piva: “Così abbiamo rivoluzionato il Chia Laguna”

di Stefania Galvan
28/07/2021
17:29
 

"Il nostro obiettivo? Dare al resort un’impronta il più naturale possibile, accompagnando gradualmente l’ospite dall’esterno all’interno in un continuum con la natura del territorio”.

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Così Sarah Gabaglio, Head of the Style and Design Department dello Studio Marco Piva, definisce il concetto alla base dell’ambizioso progetto di riqualificazione del Chia Laguna Resort.

Un’operazione che il gruppo Italian Hospitality Collection ha iniziato nel 2020 attraverso il fondo Star gestito da Castello SRG e che ha visto come protagonista, lo scorso anno, il 4 stelle Hotel Village, per poi continuare, in uno step successivo, con il restyling del 5 stelle Baia di Chia Resort e del 5 stelle lusso Hotel Laguna.

"Una natura 'invadente', ma da rispettare"
“Il nostro studio – spiega Gabaglio – ama lavorare in modo flessibile, plasmandosi a seconda della location e della tipologia di cliente. E qui avevamo a che fare con una location straordinaria, immersa in una natura molto ‘invadente’, con una macchia mediterranea importante: uno scorcio unico nel quale convivono paesaggi marini, di montagna, verdi e di laguna”.

Il tema generale dell’intervento sull'Hotel Laguna dello Studio Marco Piva, che si è occupato del rinnovamento sia degli spazi outdoor che degli interni delle camere e degli spazi comuni, si ispira al vento e alla leggerezza. “Abbiamo creato una diversificazione degli spazi, al fine di offrire agli ospiti esperienze e servizi completamente nuovi, ma siamo stati attenti anche all’aspetto emozionale, con un’attenta selezione di arredi, finiture e materiali che comunicano un’idea di lusso e benessere legata all’intramontabile stile mediterraneo”.

Grande attenzione è stata posta all’aspetto artigianale e ai materiali locali, tra cui il marmo Biancone di Orosei, roccia calcarea estratta e lavorata in Sardegna.
Oltre agli spazi comuni il progetto dell’Hotel Laguna - che dal 2022 porterà la firma Conrad Hotels & Resorts by Hilton - ha interessato anche le camere, 106 in tutto, che si dividono in due aree: quelle direttamente annesse ai servizi dell’hotel, dotate di esclusivi terrazzi panoramici, e quelle che prima facevano parte dello Spazio Oasi, un’area protesa verso la parte alta del resort e che ora è una family area con piscina dedicata, giardini privati e percorsi verdi. Tra gli arredi utilizzati essenze di legno scure, marmi a contrasto, tessuti tramati, pietre naturali e manufatti realizzati da maestranze locali come i tappeti annodati con le tipiche textures.

Il Baia di Chia Resort
Per quanto riguarda, invece, il nuovo Baia di Chia Resort, riaperto il 1° giugno 2021 all’interno del Chia Laguna Resort, a predominare è stato il tema del luogo selvaggio e autentico, che ha ispirato tutti gli ambienti interni, incentrati su palette cromatiche calde e materiali naturali come legni, fibre e corde, utilizzati con linee morbide e sinuose, dettate dalla morfologia del paesaggio.

Nelle 77 camere il colore bianco prima predominante è stato contrastato con l’utilizzo di sfumature derivanti della terra, come la sabbia e l’argilla, e di arredi e finiture in fibre naturali, provenienti anche dall’artigianato locale o italiano. “Abbiamo ridisegnato anche gli spazi outdoor – aggiunge Gabaglio -, accompagnando gli ospiti dall’esterno all’interno in modo soft, con cromatismi e richiami alla natura incontaminata della Sardegna”.

Tutti accorgimenti che rispondono alla volontà di salvaguardia ed enfatizzazione del contesto ambientale e paesaggistico di questo Eden naturalistico.


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