Bluserena, Maresca
svela i dettagli
dell’accordo
con il fondo Azora

di Stefania Galvan
07/12/2021
08:32
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“Consideri che si tratta del più importante investimento estero sul turismo italiano nel 2021, e il più importante investimento estero di sempre sul segmento italiano del turismo leisure”. Sono eloquenti le parole di Silvio Maresca (nella foto), amministratore delegato di Bluserena, nel definire i contorni dell’operazione che ha portato gli spagnoli del fondo Azora ad acquisire tutte le proprietà dell’azienda: un portafoglio di oltre 4.200 camere, composto da 11 hotel a 4 stelle e due resort 5 stelle tra Piemonte, Sardegna, Puglia, Abruzzo, Sicilia e Calabria.
“Di Bluserena - spiega - hanno sicuramente apprezzato l’essere una società sana, patrimonializzata - gran parte degli hotel sono di proprietà - e con performance economiche fra le migliori del settore. Hanno apprezzato anche la solidità aziendale, la nostra cultura professionale, ma anche l'assetto organizzativo”.

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L’omogeneità di prodotto
Decisiva nello spingere gli spagnoli alla transazione è poi, secondo Maresca, l’offerta omogenea, nata tutta con un disegno unitario, “non semplicemente raccolta sul mercato - rivendica con orgoglio -. Un’omogeneità di prodotto che nel bacino italiano probabilmente c’è stata solo con la prima Valtur”.
L’acquisizione è ultimata, l’azienda è già passata di mano ma, come tiene a rimarcare Maresca, “Bluserena sarà sempre Bluserena”.
Il quartiere generale rimarrà Pescara, il marchio e il know how rimarranno Bluserena. “Questo - spiega Maresca - è un aspetto fondamentale. Gli spagnoli del fondo Azora ci sono sembrati i soggetti più adatti e capaci di valorizzare storia e potenzialità Bluserena. Azora non è una società di gestione: ora ha Bluserena come strumento di gestione e crescita”.

Focus sulla crescita italiana
Gli spagnoli hanno visto in Bluserena un’interessante piattaforma gestionale italiana, “nel senso di un’azienda ben organizzata, con una reputation elevata, una fidelizzazione straordinaria dei clienti, e in quanto tale un grande strumento di sviluppo”. Ed è proprio lo sviluppo il cardine intorno a cui ruota l’operazione; l’ingresso di Azora consentirà infatti di accelerare il cammino intrapreso dal 1985 da Bluserena, continuando sulla strada degli investimenti. “Ad esempio - sottolinea Maresca - Azora investirà subito 30 milioni per il rinnovamento degli attuali hotel”.
A cambiare sarà il ruolo di quello che possiamo definire l’ex amministratore delegato: Maresca, infatti, rimarrà nel campo dell’ospitalità, ma seguirà un altro percorso. “Accompagnerò nei primi mesi il management, ma rimarrò comunque nel turismo puntando a nuovi format e innovazione. Rimaniamo proprietari e gestori delle Terme di Torre Canne e inoltre abbiamo lanciato da qualche anno una compagnia, My.Ho, che offre vacanze in appartamento, arricchite da un ampio corredo di servizi. È già in molte località italiane, e in rapida espansione. Svilupperemo infine un nuovo resort in Toscana”.

Ma non solo: nel futuro di Maresca c’è anche l’impegno nelle energie rinnovabili e nell’immobiliare.  “Stiamo sviluppando una sessantina di progetti di solare ed eolico soprattutto in Puglia, Sicilia, Sardegna e Campania per oltre 1.500 mw. A Milano, poi, stiamo realizzando un ampio intervento immobiliare, circa 300 appartamenti in zona San Siro”.

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