Hotel dopo il Covid: ecco perché sarà necessario un asset manager

12/01/2022
14:03
 

Nel frammentato panorama commerciale post pandemico ad avere maggio successo saranno gli hotel che avranno la capacità di reinventarsi costantemente e che adotteranno un approccio di totale flessibilità al mercato. Le strutture alberghiere dovranno perciò dotarsi di una nuova figura professionale, in grado di gestire al meglio il patrimonio aziendale: l’asset manager.

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A dirlo è Jonathan Humphries, consulente nel settore dell'ospitalità e Direttore dei corsi di specializzazione in International Hotel Development and Finance presso Glion Institute of Higher Education.

Chi è l'asset manager
“Il gestore patrimoniale  - spiega - è il custode degli investimenti finanziari di un hotel o qualsiasi altra proprietà legata all'ospitalità. A lui o lei spettano le scelte decisive per massimizzare il valore del bene in ogni fase del ciclo, dall'acquisto iniziale all'eventuale dismissione. Un ruolo più importante che mai, se si considera il crescente interesse verso gli hotel come investimento immobiliare. Se un tempo si trattavano infatti di una asset class riservata agli specialisti, da qualche anno gli hotel vengono sempre più frequentemente acquistati da compagnie di assicurazione, fondi pensione, gestori patrimoniali di fondi sovrani, family office e praticamente ogni altro tipo di investitore professionale”.

Una figura necessaria
I numeri parlano chiaro: solo in Europa, le transazioni di investimento alberghiero sono cresciute da 6,5 miliardi di euro nel 2010 a un massimo storico di 27,1 miliardi di euro nel 2019, l'ultimo anno completo prepandemia. E anche se l'effetto Covid ha da allora costretto i volumi delle transazioni ad abbassarsi, le prospettive generali rimangono forti. Ad esempio, Cushman & Wakefield ha recentemente pubblicato una ricerca secondo la quale oltre un terzo dei principali investitori alberghieri ha dichiarato di volere più hotel europei nei loro portafogli immobiliari, e solo il 21% ha intenzione di ridurre la propria attività di investimento. Questo flusso di nuovo denaro nel settore immobiliare alberghiero ha cambiato le carte in tavola per gli asset manager.

Tale elemento, infatti, non solo ha portato a un aumento della richiesta di professionisti con queste competenze, ma ha anche dato molta più visibilità e importanza a questo ruolo e alla sua posizione unica di collante della strategia di asset management. Come se non bastasse, lo shock della pandemia ha lasciato il settore dell'ospitalità in uno stato di flusso senza precedenti, ponendo aspettative ancora maggiori sugli asset manager e dando loro allo stesso tempo una straordinaria opportunità di fare la differenza e determinare il successo o il fallimento. Se ciò sembra eccessivamente drammatico, considerate questo: non comprendiamo ancora appieno gli effetti a lungo termine della pandemia sul turismo e l'ospitalità.

In questo scenario è necessario dotarsi di una figura che possa leggere e intercettare le tendenze e ripensare costantemente offerta e spazi, che non potranno più essere fissi, ma dinamici.

"Se gli investitori vogliono trarre il massimo dalla ripresa post-pandemia, in qualsiasi forma essa avvenga, allora è essenziale avere un team forte, costituito da individui di talento che possano combinare la conoscenza delle operazioni nel settore dell’ospitalità, l'intuito finanziario, il coraggio di provare nuove strade e metodi e le competenze trasversali per riunire diverse fazioni e garantire che tutti siano allineati e sulla stessa strada. Non c'è nessun altro che possa svolgere questo ruolo come l'asset manager. Senza di loro, il settore dell’ospitalità non supererà la grande sfida legata al Covid con gli asset che vogliamo offrire - e soprattutto che i clienti si aspettano di sperimentare - in futuro".


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