L'exploit di HNH Hospitality: ricavi delle gestioni dirette in crescita del 62%

21/04/2022
09:21
 

“Dopo il pesante calo registrato nel 2020 il 2021 è stato un anno di ripresa importante. Il rimbalzo è stato molto forte, con performance a partire dal mese di giugno superiori a quelle registrate nel 2019”. Queste le parole con cui Luca Boccato, amministratore delegato di HNH Hospitality S.p.A. (nella foto), commenta i risultati di bilancio per l’anno fiscale chiuso al 31 ottobre 2021.

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Indicatori in forte rialzo
Bilancio che indica un volume degli affari complessivo delle gestioni dirette pari a 34,8 milioni di euro che, se confrontato con quello dell’esercizio precedente (21,4 milioni), risulta in crescita del 62,3%. L’Ebitda consolidato al 31 ottobre 2021 registrato dal Gruppo HNH è stato pari a 3,5 milioni di euro - con un Mol civilistico, al netto degli aiuti di Stato, di 1,8 milioni -, mentre l’utile ha raggiunto 1,4 milioni.

Risultati oltre le aspettative
“Avevamo previsto la ripresa - continua Boccato -, ma non pensavamo sarebbe stata così forte. Grazie allo sforzo compiuto da tutti i nostri collaboratori e alla maggiore efficienza raggiunta, nel 2021 torniamo anche ad avere un Ebitda positivo: un risultato eccezionale rispetto alle stime di pochi mesi fa. Il ritorno all’utile, invece, dopo la pesante perdita del 2020, è dovuto in parte ai chiarimenti che il Governo ha fatto sul tema dei limiti agli aiuti di Stato. Questa circostanza ci ha consentito di iscrivere a bilancio 2021 aiuti di stato maturati l’anno precedente”.

Veneto primo per ricavi
Con 25 milioni di euro i ricavi più consistenti si riferiscono agli hotel presenti in Veneto, dove HNH conta anche il maggior numero di strutture gestite. Il giro d’affari derivato dall’attività degli alberghi nelle altre regioni presidiate dal gruppo oscilla tra i 3,9 milioni di euro per il Friuli Venezia Giulia, i 2,9 milioni per il Lazio e i 2,5 milioni per l’Emilia Romagna. La Lombardia ha registrato, invece, ricavi per oltre 350mila euro.

“Non tutte le città hanno però registrato una crescita omogenea - fa notare Boccato -. Quelle maggiormente dipendenti dalla domanda internazionale a lungo raggio, come Venezia, hanno infatti recuperato solo parzialmente”.

Uno sguardo al 2022
Anche per il 2022 i primi segnali sono buoni: “Confidiamo in un ulteriore sviluppo della domanda - spiega Boccato -. Non sarà, tuttavia, un trend omogeneo e continuerà a essere differenziato tra le diverse destinazioni. Le nostre previsioni sui ricavi, a parità di perimetro, guardano a un target di 60 milioni di euro con un tasso di occupazione, ancora condizionato dagli effetti della pandemia Covid, pari al 58%”.


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