Italia: 7 miliardi in più con la destagionalizzazione

01/09/2021
12:59
 

Prima per livello di attrattività territoriale ma solo sesta per grado di destagionalizzazione del turismo. L’Italia ha ancora molta strada da fare per allungare il periodo di fruibilità delle sue destinazioni, almeno secondo quanto emerge dall’ultimo Snapshot Hospitality di World Capital, che mette a confronto il nostro Paese con competitor quali Malta, Portogallo, Francia, Spagna, Grecia e Croazia.

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Gli indicatori per la valutazione
Il modello di valutazione utilizzato nell’analisi tiene conto di 6 specifici indicatori: numero di siti patrimonio Unesco sul territorio, km di coste, la posizione di ciascun Paese nelle classifiche culinarie mondiali, l’indice climatico Stc 2019, il numero di città termali presenti sul territorio e il numero di km di piste da sci.

Dando uno sguardo ai risultati, notiamo come l’Italia raggiunga il punteggio massimo (20) in tre indicatori su sei: numero dei siti Unesco, cucina e numero di città termali. Si piazza invece al secondo posto solo per la lunghezza delle coste, rispetto alla Grecia, e per la lunghezza delle piste da sci, rispetto alla Francia.

Con la destagionalizzazione 7 miliardi in più
“L’Italia - dichiara Andrea Faini, ceo di World Capital - ha tutto il potenziale per superare alcuni Paesi sia in termini di presenze che di spesa turistica. Per far questo, però, dovrebbe adottare una strategia di destagionalizzazione del turismo, allungando la propria stagione anche nei mesi di ottobre-novembre e marzo-aprile”.

Sempre secondo lo studio, infatti, l’Italia si posiziona solo al sesto posto per destagionalizzazione, registrando una media di occupazione dei posti letto nei mesi di spalla di soli 42,9 punti percentuali. Ai vertici della classifica troviamo invece Malta con il 76,4% di occupazione, seguita dalla Spagna con il 63,7% e dalla Francia con il 60,8%.

In particolare World Capital evidenzia come, se l’Italia adottasse una strategia di destagionalizzazione del turismo, raggiungendo così la stessa percentuale di presenze turistiche registrate a Malta nei mesi di bassa stagione (marzo, aprile, ottobre e novembre) e del Portogallo ad ottobre, la spesa turistica nel Belpaese potrebbe crescere di circa 7 miliardi di euro. “Per questo - conclude Faini - è importante sviluppare una consapevolezza delle bellezze presenti nel nostro territorio. Oltre al balneare e culturale, l’Italia dispone di un’ampia offerta turistica, come il turismo naturalistico, che comprende aree naturali, riserve marine, attività montane, agriturismi e aree rurali. Il turismo enogastronomico, che può essere praticato durante tutti i mesi dell’anno, e che dona la possibilità di vivere il territorio, di conoscere il paese e le sue tradizioni attraverso il cibo. E infine il turismo sportivo per chi ama fare passeggiate, andare in bici, nuotare e praticare sport acquatici e d’avventura”.


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