Personale, estate in affanno
Il paradosso di Capri

di Cristina Peroglio
04/04/2023
08:31
 

È la punta dell’iceberg, ma non è una punta da poco. A meno di una settimana dalla Pasqua e dall’apertura ‘ufficiale’ della stagione estiva, la mancanza di personale resta il tema più caldo dell’estate. Tanto caldo da coinvolgere anche una delle icone del turismo italiano, l’isola di Capri.

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Che, ben lungi dall’essere ‘un’isola felice’, si trova in una situazione di affannosa ricerca di personale per garantire l’apertura delle strutture ricettive e dei servizi per il turismo. A lanciare l’allarme il presidente di Federalberghi Isola di Capri, Lorenzo Coppola (nella foto), che racconta a TTG Italia il paradosso di una destinazione con una tradizione millenaria di accoglienza turistica, che oggi diventa un caso per analizzare la situazione della carenza di personale.

“Al giorno d'oggi reperire dipendenti stagionali è divenuta operazione complessa – dice-. Tale criticità rappresenta un tema di rilevanza nazionale che a Capri si percepisce in maniera più intensa poiché il bacino di lavoratori disposti a prestare servizio sull'isola è circoscritto”. In sostanza, spiega Coppola, Capri vive un fenomeno particolare: “Non nego che alla base del problema di carenza di lavoratori nel turismo ci siano delle colpe anche da parte degli imprenditori, ma oggi posso dire che è in atto un problema a cui i soli imprenditori non possono rispondere”.

Anche se gli albergatori sono disponibili a pagare bene i lavoratori, a Capri non ne trovano. “Molti preferiscono fare altro, per gli orari stressanti, per i pochi stimoli professionali e magari per opportunità migliori in altri settori. Si riscontra, inoltre, una forte difficoltà dell'Inps nell'evadere le pratiche Naspi”.

La particolarità
Accanto a questo, che accomuna la situazione dell’isola a quella generale italiana, c’è una particolarità. Trattandosi, appunto, di un’isola, assumere lavoratori che arrivino dalla terraferma si fa complicato. “Non possono certo viaggiare ogni giorno – spiega Coppola – ma a Capri il fenomeno della gentrificazione è preoccupante, e c’è una seria emergenza abitativa. Quindi, se assumo lavoratori che devono fermarsi sull’isola per la notte, ho difficoltà a trovare loro dei locali dove abitare. È significativo che uno degli hotel di lusso dell’isola abbia affittato vuoto per pieno le stanze di altri 3 alberghi per ospitare il proprio personale durante la stagione”.

Arrivati a questo punto, gli imprenditori, dice Coppola, non possono farcela da soli. “Il rischio è che si aprano le strutture in maniera parziale, o che si tagli sui servizi, magari offrendo la possibilità di consumare in hotel solo uno dei pasti, per mancanza di un ricambio nei lavoratori fra turismo diurno e turno serale. È evidente che i disservizi sono dietro l’angolo, e in un settore che vende esperienze creare una memoria negativa rischia di compromettere la reputation conquistata in anni di lavoro” dice ancora Coppola.

Per quest’anno gli albergatori si stanno attrezzando come meglio possono, con il ridimensionamento dei servizi senza intaccare la qualità, con il pagamento di straordinari per rendere più allettante il lavoro, ma la situazione va affrontata, dice il presidente di Federalberghi Capri, in maniera strutturale. “È necessario rivedere profondamente la formazione degli istituti alberghieri e turistici – dice – e anche rivedere i contratti, che siano adeguati alla particolarità del lavoro stagionale. Ad esempio, il tema Naspi: trovo inaccettabile che siamo arrivati ad aprile e un numero tanto rilevante di lavoratori sia ancora in attesa di ricezione del sussidio di disoccupazione che gli era stato accettato già diversi mesi fa. Pensare che ad inizio della nuova stagione turistica, vi siano lavoratori ancora in attesa di Naspi conduce alla amara consapevolezza che vi sono famiglie in forte difficoltà economica dopo che per un intero inverno hanno dovuto dar fondo ai propri risparmi per provvedere al proprio sostentamento o hanno lasciato il comparto”.


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