Viaggi di Natale in Ue:
restrizioni e regole

30/11/2021
08:35
 

Si torna alla prudenza nel Vecchio Continente. La scoperta della variante Omicron sta portando diversi Governi europei a introdurre nuove restrizioni per contenerne la diffusione in vista delle festività di Natale e Capodanno. Ecco, quindi, una mappa delle principali misure varate dai leader dell’Unione, un vademecum per chi vorrà mettersi in viaggio a fine anno, sulla base degli ultimi aggiornamenti forniti dalla Farnesina e dalle principali fonti istituzionali.

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Austria
L’Austria è in lockdown fino al 12 dicembre. Per entrare dai Paesi considerati a basso rischio - Italia inclusa - sono richiesti:
certificato o test Pcr (effettuato massimo 72 ore prima dell’arrivo), in lingua inglese o tedesca, attestante la negatività al Covid 19; oppure, certificato, sempre in lingua inglese o tedesca, attestante la guarigione da un’infezione Covid 19 contratta negli ultimi 6 mesi; oppure ancora il certificato, sempre in lingua inglese o tedesca, attestante l’avvenuta vaccinazione al Covid 19.  

Francia
In Francia non è attualmente in vigore alcun lockdown. Per i viaggiatori provenienti dai Paesi ‘verdi’ - Italia compresa - l’ingresso nel Paese può avvenire nei seguenti casi: ove vaccinati, occorre presentare una certificazione di avvenuta conclusione del ciclo vaccinale, che si intende concluso 7 giorni dopo la seconda dose dei vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca oppure 4 settimane dopo la somministrazione del vaccino Johnson&Johnson oppure 7 giorni dopo la prima dose di vaccino approvato dall’Ema per le persone guarite da  una precedente infezione da Covid-19. Ove non vaccinati o con ciclo non completato, occorre, invece, presentare una certificazione di avvenuta guarigione da Covid-19 di almeno 12 giorni e non più di 6 mesi oppure l’esito negativo di un test Pcr o antigenico effettuato meno di 72 ore prima della partenza (imbarco nel caso di un vettore, oppure passaggio della frontiera terrestre). L’obbligo di test non si applica ai minori di anni 12.
 
Germania  
In Germania, dove si registra un’escalation di contagi, non è passata la linea dura proposta dalla cancelliera uscente Angela Merkel, ovvero il lockdown immediato fino all'8 dicembre. La proposta è stata respinta dai leader del nuovo Governo. "La situazione è seria", ha ammesso il futuro cancelliere  Olaf Scholz, limitandosi però ad annunciare la creazione di un’unità di crisi sulla pandemia.  

Per entrare nel Paese, indipendentemente dalla provenienza e dal mezzo di trasporto utilizzato, bisogna disporre, prima dell’ingresso o dell’imbarco, di una documentazione che dimostri di essere vaccinato, guarito o di esser risultato negativo ad un tampone antigenico o molecolare (salvo limitatissime eccezioni previste dalla normativa). Tale obbligo non vale per i bambini sotto i 12  anni.

Portogallo
Il Portogallo si prepara a inasprire le regole nel periodo che precede il Natale, incluso l’obbligo di mostrare un risultato negativo del test per  tutti gli stranieri in arrivo.  Dal 1° dicembre sarà obbligatorio per i passeggeri in arrivo nel Paese, indipendentemente dal loro stato di vaccinazione, presentare un test con esito negativo. I viaggiatori possono eseguire un test Pcr o un ‘lateral flow test’.     

Per accedere nei locali notturni o nei bar, dovrà essere mostrato l’esito negativo al test. Medesimo discorso per i grandi eventi senza posti a sedere assegnati e per gli impianti sportivi. Sarà, inoltre, obbligatorio indossare le mascherine anche negli spazi chiusi e le persone che si recheranno nei ristoranti, nelle attrazioni turistiche e negli hotel dovranno presentare  il proprio certificato sanitario digitale.    

Repubblica Ceca
La Repubblica Ceca ha cancellato i tradizionali mercatini di Natale e ha inoltre proclamato lo stato di emergenza per 30 giorni, che prevede tra l'altro la chiusura di locali e ristoranti dalle ore 22 alle 5.

Per accedere a locali e servizi è richiesto il completamento del ciclo vaccinale o la completa guarigione

Spagna
Le disposizioni per l’ingresso in Spagna, variano a seconda della categoria di rischio dei Paesi di provenienza, definita  settimanalmente dal Governo spagnolo a seconda dell’indice dei contagi registrati. .

Per quanto riguarda l’Italia, il portale Viaggiare Sicuri segnala che possono essere incluse nella lista dei ‘Paesi a rischio’ anche singole Regioni italiane. La Farnesina raccomanda perciò di controllare attentamente la lista aggiornata settimanalmente dal Governo spagnolo e il sito dell’Ambasciata d’Italia a Madrid.  

Svizzera
La Svizzera, a partire dal 26 novembre 2021, ha inasprito le regole di ingresso per alcuni Stat inclusi nell’elenco dei Paesi “con una variante preoccupante”.  

Le persone provenienti da questi Paesi sono sottoposte alle misure obbligatorie, tra cui la quarantena di 10 giorni. Per i viaggiatori provenienti da tutti gli altri Paesi è  ammesso l’ingresso in Svizzera a condizione di presentare: un certificato che attesti il completamento del ciclo vaccinale; un certificato di guarigione da Covid-19. Se non si dispone quanto citato, è ammesso l’ingresso nel Paese a condizione di presentare l’esito negativo di un test Pcr effettuato nelle 72 ore precedenti l’imbarco, ovvero test antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti l’imbarco.  Tali viaggiatori dovranno essere nuovamente sottoposti, a loro spese, ad un ulteriore test, il cui risultato sarà trasmesso alle competenti Autorità cantonali.

Tutte le persone che entrano in Svizzera – vaccinate, guarite o con test negativo – devono compilate il Plf. I minori di 16 anni sono esclusi dagli obblighi di test ma sono anch’essi sottoposti agli obblighi di quarantena.

Regno Unito
Anche il Regno Unito corre ai ripari contro la variante Omicron, prevedendo nuove regole per chi entra nel suo territorio: il test molecolare obbligatorio e la quarantena fino al risultato.

Johnson ha inoltre deciso di introdurre l’obbligo di mascherina nei negozi e sui trasporti pubblici.


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