L'isola fiscale

Giulio Benedetti, Dottore Commercialista

Il temuto aumento delle aliquote Iva è un'occasione da cogliere

18/09/2017
16:22
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Il Decreto Legge 50/2017 ha previsto un considerevole aumento delle aliquote Iva per i prossimi anni, a partire già dal 1 gennaio 2018: in particolare l’aliquota Iva del 22% è prevista in rialzo al 25%.

In realtà la prossima Legge di Bilancio 2018, secondo le anticipazioni del Ministro Padoan, conterrà una misura alternativa ai suddetti aumenti e verranno sondate tutte le alternative possibili al fine di trovare le risorse finanziarie necessarie a scongiurare l’aumento delle aliquote Iva o quantomeno per limitarne l’incremento (che è stato prospettato per la prima volta nella legge di bilancio 2015 al fine di rispettare i parametri europei in tema di conti pubblici, e fino ad oggi si è sempre riusciti a rinviare).

Il problema per il settore delle agenzie viaggi è non di poco conto: qualsiasi aumento di aliquota Iva comporta una inevitabile erosione di margine sulle pratiche.

Inoltre questa incertezza (l’aumento ci sarà oppure no?) non fa altro che incidere negativamente sui budget di tour operator ed agenzie organizzatrici: i prezzi del 2018, infatti, dovranno tenere conto di eventuali aumenti dell’aliquota Iva e ad oggi non è ancora possibile effettuare una seria pianificazione su basi certe.

In ogni caso il problema dell’Iva sulle pratiche 74ter, che si verifichi o venga solamente rimandato, viene già avvertito da anni: infatti coloro che effettuano attività di organizzazione, con destinazioni in Italia o in altri paesi Ue, devono già pagare un conto salato all’erario: il 22% di Iva da sottrarre al proprio margine. Invece le destinazioni ExtraUE, come noto, non sono soggette ad Iva.

Più volte mi è capitato di sentire miei clienti lamentare: “Trovo ingiusto che la mia agenzia, portando turisti nelle strutture italiane, debba versare allo stato il 22% (25% nel 2018??) del margine sulla pratica, mentre le agenzie che portano turisti all’estero, magari in Egitto, non devono versare niente e grazie anche a questo motivo possono offrire prezzi più competitivi”.

Personalmente ritengo che ci si trovi nel momento ideale per affrontare la questione dell’incidenza dell’Iva nel regime speciale 74ter.

In particolare in questo periodo convergono diverse problematiche:
- Il prospettato aumento delle aliquote Iva,
- Il recepimento della Direttiva Ue sui pacchetti turistici

In particolare la direttiva Ue prevede una nuova definizione dei prodotti da assoggettare al regime speciale Iva ma anche e soprattutto il probabile ingresso di nuovi attori nel settore (ad esempio gli hotel) che beneficiano però dell’aliquota Iv ridotta (10%) rispetto a quella ordinaria (22%).

Una interessante sfida da cogliere sarebbe quella di mettere sul tavolo delle “trattative” la revisione delle modalità di calcolo dell’Iva nel regime 74ter, con lo scopo di ridurre l’impatto dell’imposta attualmente al 22% prevedendo una modalità di calcolo che tenga conto delle componenti con aliquote ridotte (come ad esempio gli hotel o i ristoranti con Iva al 10%, i trasporti non imponibili Iva in paesi Ue, ecc.) come già avviene in altri settori attraverso meccanismi di “ventilazione Iva” che tengono ben conto delle diverse componenti oggetto di vendita.

Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.eu – www.iva74ter.it

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