L'isola fiscale

Giulio Benedetti, Dottore Commercialista

Il reddito di cittadinanza “nemico” del turismo?

20/03/2019
11:15
 

Reddito di cittadinanza ufficialmente partito, con le prime richieste inoltrabili a far data dal 6 aprile. L’obiettivo che si vuole intraprendere (fornire una base reddituale di partenza al cittadino senza impiego) è sicuramente lodevole, ma rischia di ottenere effetti contrari a quelli sperati, creando di fatto una paralisi nel mondo del lavoro, soprattutto in settori (come quello del turismo) che presentano forti stagionalità.

I beneficiari del reddito di cittadinanza, infatti, sono tenuti ad accettare almeno una su tre offerte di lavoro “congrue” (la congruità è determinata da un Decreto Legislativo: il 150 del 2015) tenendo conto di aspetti quali:

- la distanza del luogo di lavoro;
- l’arco temporale nel quale queste offerte arrivano;
- e soprattutto la retribuzione mensile che non potrà essere inferiore a 858,00 euro.

Altri requisiti che dovranno essere presenti contemporaneamente sono:
- offerta di lavoro a tempo indeterminato (o a termine o di somministrazione di almeno 3 mesi);
- a tempo pieno o con un orario non inferiore all’80% dell’ultimo contratto di lavoro;
- retribuzione non inferiore ai minimi previsti dal CCNL di riferimento.

Tutto quanto sopra a meno di cambiamenti in sede di conversione in legge del provvedimento.

Quale è il problema, quindi? Se le offerte di lavoro che perverranno non rispetteranno i suddetti requisiti di “congruità”, il beneficiario del reddito di cittadinanza potrà rifiutare le proposte senza perdere la sovvenzione.

E qui il settore del turismo, con le sue caratteristiche peculiari, soffre parecchio: lavori stagionali, apprendisti, contratti a chiamata, part-time. Il nostro settore vive di forti stagionalità, con conseguenti picchi di lavoro da coprire con queste forme flessibili di collaborazione.

Il rischio concreto è che un lavoratore preferisca godersi il reddito di cittadinanza piuttosto che perderlo per impiegarsi in un lavoro a termine (che magari gli offre anche una retribuzione inferiore).

E che gli operatori non riescano a trovare la forza lavoro necessaria per coprire i prossimi, imminenti, mesi estivi.


Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.euwww.iva74ter.it


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