L'isola fiscale

Giulio Benedetti, Dottore Commercialista

Le società benefit nel mondo del turismo

31/05/2022
08:49
 

La legge 28 dicembre 2015 n. 208 - cd. Legge di stabilità - all’articolo 1, commi 376 e ss., ha introdotto nel nostro ordinamento la «Società Benefit».

La società benefit è una società che affianca allo scopo di lucro «una o più finalità di beneficio comune»: l’obiettivo è quello di perseguire, nell’esercizio dell’attività economica, la produzione di effetti positivi o la riduzione degli effetti negativi su persone, comunità, territori ed ambiente.

Ci sono dei vantaggi particolari a qualificarsi come società benefit?

Innanzitutto sgombriamo subito il campo da fraintendimenti: la qualifica di società benefit non comporta un concreto, immediato e quantificato ritorno economico in termini di sovvenzioni, contributi a fondo perduto, agevolazioni fiscali o simili (è possibile beneficiare solo di un piccolo incentivo in fase di costituzione, del valore massimo di 10mila euro.

Al di là di quanto sopra, non sono previsti ad oggi contributi od incentivi monetari o finanziari ma la qualifica di società benefit rafforza una solida reputazione nei confronti di investitori e consumatori: permette di mantenere una vocazione sociale dell'impresa e una forte presenza e collegamento col mondo non profit, ma allo stesso tempo di essere attrattiva per gli investitori perché questi ultimi hanno la possibilità di remunerare i propri investimenti, a differenza di quanto avviene nel mondo non profit dove chi effettua donazioni non ha diritto a percepire eventuali utili.

Come può svilupparsi nel settore del turismo questa nuova e diversa qualifica societaria e quali vantaggi può portare?

Ad oggi le società benefit operative nel settore del turismo svolgono attività di promozione, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico, culturale, artistico, paesaggistico, naturale italiano, organizzando e gestendo un sistema di pacchetti turistici innovativi avendo l’obiettivo di creare una rete globale con lo sviluppo di sinergie e relazioni positive per lo sviluppo del territorio, la crescita e la gestione delle imprese e dei professionisti per il perseguimento di un beneficio comune.

Ciò che si avverte, però, è la mancanza di un reale incentivo (di natura economica e fiscale) alla costituzione e sviluppo di queste realtà, mentre i significativi impatti che questa nuova e differente forma di imprenditorialità può avere sul territorio e sulla comunità dovrebbero spingere il legislatore a introdurre degli incentivi significativi.

Una idea potrebbe essere quella di estendere i benefici in capo alle “start-up innovative” (finanza agevolata, crowdfunding, burocrazia semplificata in diversi passaggi, maggiori opportunità e flessibilità nei contratti di lavoro) al settore delle “società benefit”.

Un punto d’unione potrebbe essere rappresentato dalla realtà delle start-up innovative nel turismo.

Infatti il DL 83/2014 ha introdotto nel nostro ordinamento la realtà delle start-up innovative nel turismo: si considerano start-up innovative, beneficiando di tutte le agevolazioni specifiche, le società che abbiano come oggetto sociale la promozione dell'offerta turistica nazionale attraverso l'uso di tecnologie e lo sviluppo di software originali, in particolare, agendo attraverso la predisposizione di servizi rivolti alle imprese turistiche.

I vantaggi delle start up innovative nel turismo sono sintetizzati in questo mio contributo.

A questo punto sarebbe sicuramente interessante, oltre che profondamente utile al settore del turismo, giungere all’unione delle 2 realtà, sposando le caratteristiche (e i benefici) delle start-up innovative del turismo con quelli delle società benefit.

Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.euwww.travelfocus.it


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