Lady Globetrotter

Pamela McCourt Francescone, Giornalista giramondo

Trilogia bagni, parte terza. Veracruz

18/12/2020
12:28
 

“Basta attraversare la piazza. Vede quella porta rossa accanto alla chiesa? È quello il ristorante,” mi disse sorridendo, il portiere dell’albergo. Mi trovavo nella vivacissima città messicana di Veracruz e, accompagnandomi fino al bordo della strada, il portiere mi ha salutato aggiungendo: “Il cuoco è bravissimo, è il nipote del nostro parroco”.  

Il ristorante era piccolo e molto accogliente con candele sui tavoli e quadri colorati di scene messicane alle pareti. Il cameriere ci porta il menu e ci consiglia la specialità della casa: Arroz a la tumbada, che ordiniamo insieme a due bottiglie di birra Dos Equis Clara ghiacciata.

Arrivano subito le birre e un assortimento di botanas, i tipici tapas messicani, piccoli assaggi di pesce, formaggio e salumi, e poi l’Arroz. Fumante e fragrante con riso, gamberi, polipi, granchi e vongole, cotto al forno in una casseruola di terracotta come vuole la migliore tradizione veracruzana.

Dopo cena, mi alzo per andare in bagno. Apro una porta e vengo avvolto da un forte odore d’incenso e dal luccichio di candele. “Porta sbagliata”, penso, “questo non è il bagno, sono entrata nella chiesa”. Invece era proprio il bagno delle signore, con quadri sacri alle pareti, un magnifico specchio ornamentale e un lavandino illuminato da candele, mentre l’incenso usciva da una splendida acquasantiera.

Mi sono sempre domandata se anche il bagno dei signori fosse in stile barocco messicano, e se ci fosse lo zampino dello zio parroco dietro quel bagno stravagante.


TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook


I blog di TTG Italia non rappresentano una testata giornalistica poiché sono aggiornati senza alcuna periodicità. Non possono pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001. Le opinioni ivi espresse sono sotto la responsabilità dei rispettivi autori