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Cristina Peroglio, giornalista di TTG Italia

TTG Incontri, dietro le quinte (e dentro il mercato)

07/10/2014
14:30
Leggi anche: TTG Travel Experience

Mi ero ripromessa di non scrivere nulla su TTG Incontri. In questi giorni in redazione stiamo lavorando come pazzi in vista della fiera, per prepararci a realizzare i quotidiani che leggerete in fiera.

E TTG Incontri (e qui scatta, sicuramente, la prima lettera di richiamo da parte del mio direttore) ci sta ovviamente 'uscendo dalle orecchie' tanto ne parliamo. Ma, come ormai sapete bene, quando io mi riprometto di non scrivere di qualcosa, le notizie mi trascinano per mano a parlare proprio di quello che non volevo.

Ed è così, anche questa volta. Perché davanti ad una notizia così, e a quanto comporta in termini di riflessioni, non potevo non scrivere.

Molestando il nostro ufficio buyer (che è sempre pronto a darmi retta, e questo va tutto a loro merito) per trovare idee sui nuovi mercati o nuove richieste sull'Italia, mi sono imbattuta nella storia di Laura Massoni, tour operator da San Diego, Usa. Dopo una telefonata e una intervista che leggerete su TTG nei prossimi giorni, ho scoperto quello che non mi aspettavo.

La signora ha organizzato un eductour in Italia per un gruppo di agenzie di viaggi statunitensi e una delle tappe del tour è TTG Incontri.

Me lo sono fatto rispiegare un paio di volte, lo ammetto. In sostanza, una visita a TTG Incontri è come una visita a Roma, o in Sicilia, o in qualunque altra regione o destinazione del nostro Paese.
Solo che non è una destinazione; è una fiera.

Ora, non metto in dubbio l'attrattività turistica della fiera di Rimini. Anche come struttura, è assai bellina (e qui forse riconquisto qualche punto a tutela del mio lavoro). Ma che questo la trasformi in un destinazione turistica?
È evidente che l'attrazione è TTG Incontri.

Ecco. Non ho scritto questo post con intenti autocelebrativi. L'essere stata cresciuta a latte e understatement non me lo permette, anche se dà soddisfazione, e non poca, vedere un progetto funzionare bene. Non ne ho alcun merito, quindi sono sincera nell'ammirazione.

Quello che mi preme tirar fuori da questa storia sono due punti focali, che mi ha raccontato Laura Massoni e che valgono sia per TTG Incontri, sia per il turismo italiano in generale. Il problema degli operatori internazionali nei confronti dell'offerta turistica italiana è riuscire a trovarla.

Venire a TTG Incontri vuole dire trovare gli operatori, trovarne tanti (se non tutti), poter apprezzare tutta la complessità del Paese e soprattutto avere l'occasione di incontrare e scoprire proposte originali. Perché su una destinazione super matura come l'Italia i mercati stranieri stanno cercando 'qualcosa di nuovo', l'offerta unica, quella per fabbricare viaggi da ricordare.

Non è finita.

"Gli operatori Usa ­ mi ha detto Massoni ­ cercano prima di tutto una relazione con i ricettivisti italiani". Prima del prodotto, prima delle offerte.
Prima, la relazione.

A TTG Incontri la trovano.

Forse è necessario, per la via che vogliamo, digitale o analogica, che l'Italia ritorni a stringere relazioni con chi la vuole comprare.

twitter@cperoglio

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