La notizia è poco più di una breve, ma a leggerla ho cominciato a vedere rosso.

Così volevo dirvelo: io mi indigno (ancora).

Nel giorno in cui il ministro Franceschini dalla ribalta di Pitti Uomo ha annunciato numeri grandiosi per i musei nonché per il turismo italiano (di questo i numeri ancora non ci sono, ma arriveranno e saranno ottimi, dice Franceschini) il Corriere della Sera è uscito con una notizia che davvero, ma davvero, fa cadere le braccia ai tanti che si occupano di turismo in questo Paese e che provano a vivere di accoglienza.

A Roma un turista brasiliano è stato ‘alleggerito’ di 2mila euro da tre uomini, che, fingendosi poliziotti, hanno simulato un controllo e hanno rubato al malcapitato la discreta somma.

E non è l’unico caso, racconta il Corriere. Negli ultimi giorni si sono verificati altri fatti come questi, con tesserini metallici falsi con i loghi della forze dell’ordine esibiti davanti ad ignari e malcapitati turisti, la maggior parte delle volte stranieri.

Ora, non bastano le truffe sulle case vacanza, le truffe delle agenzie di viaggi, gli scontrini impazziti a danno dei turisti, i trasporti pubblici che funzionano a singhiozzo, le infrastrutture fatiscenti, le tariffe alberghiere fuori mercato e gli scippi per strada.
Ci volevano pure i falsi poliziotti a fare dei turisti stranieri le vittime sacrificali dell’ennesima truffa? Già che ci siamo, perché non facciamo arrivare sull’Italia anche uno tsunami e un’invasione di cavallette?

La titolare di un t.o. statunitense, qualche mese fa, mi diceva che gli stranieri sono in qualche maniera preparati al fatto che un viaggio in Italia li possa mettere di fronte a situazioni di difficoltà di vario genere. “Fa parte di quello che considerano il colore locale” mi diceva.

Loro saranno pure preparati.

Noi, faremmo bene a vergognarci.

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