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Cristina Peroglio, giornalista di TTG Italia

Campanili di biscotto

12/12/2012
14:10

Sta arrivando Natale e casa mia si sta riempiendo di dolciumi.

Sotto le feste, la ricchezza senza fine dell'enogastronomia italiana mi si rivela in tutta la sua meravigliosa complessità e articolazione. E la rivela anche alla mia bilancia, ma questo è un altro problema.

Non c'è luogo, per quanto microscopico, di questo meraviglioso Paese, che non abbia la sua specialità. Che, naturalmente, non condivide con il confinante comune, perché, per quanto impercettibili, ci sono delle differenze di ricetta, di composizione, di stile. E soprattutto, c'è l'ombra di due diversi campanili, che, in Italia, si sa, è un confine ben più forte di quelli tracciati su un carta.

Un esempio chiaro sono i biscotti.

Nell'ultimo pranzo della domenica a casa di mia mamma, sul tavolo a fine pasto avevamo almeno 5 tipi di biscotti differenti, provenienti da un perimetro abbastanza limitato di territorio intorno a casa mia. Per ogni campanile, un biscotto.

Lo sa bene Turismo Torino e provincia, che organizza, per il quinto anno consecutivo, un allegro slalom fra i dolciumi del territorio: la Merenda Reale. Da sabato prossimo si va nelle residenze reali del torinese a fare merenda: il 15 dicembre al castello di Rivoli, il 22 al castello di Moncalieri, il 29 alla Palazzina di Caccia di Stupinigi e il 5 gennaio alla Reggia di Venaria.

Il menù della merenda è esplicativo: cioccolata calda come se piovesse, nella quale intingere i seguenti tipi di biscotti:
le paste savoiarde alla provenzale
le paste Savoia alla piemontese (trovate le differenze…)
i canestrelli (saranno quelli di Tonengo di Mazzè o quelli di Biella? All'assaggio l'ardua sentenza…)
i torcetti granà
i torcetti giassà
i torcetti sfojià (su questi tre sono preparata e confermo: sono ben diversi l'uno dall'altro)
i pazientini
i confortini (entrambi dovrebbero essere simili alle lingue di gatto, ma non oso dirlo…)
gli amaretti
i croque-en-bouche di noci e arance
gli eporediesi al cacao (da Ivrea)
gli anisini (ai semi d'anice)
i nocciolini di Chivasso.

Tutti questi biscotti arrivano dalla sola provincia di Torino. Mi piacerebbe tentare una mappatura d'Italia: al posto dei paesi, i loro biscotti. Ma forse l'han già fatta e io non me ne sono accorta.

Do un consiglio, appena sussurrato, a Turismo Torino. Oltre alla cioccolata, potenziate la merenda con un buono zabaglione. I nocciolini di Chivasso, nello zabaglione, parlano da soli! Parola di chi vive all'ombra di quel campanile e di quel biscotto avvolto nella carta rosa fin da bambina.

twitter @cperoglio


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