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Cristina Peroglio, giornalista di TTG Italia

Nella pancia di mamma Italia

20/02/2013
11:01
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La settimana scorsa, su uno dei miei treni da pendolare, ho incontrato due ragazzi con cartina.
Stranieri. Lui con lo zaino, lei con un bel pancione.

Carini. In viaggio per l'Italia. Lui, lei e il pancione.

Mi han chiesto un paio di informazioni su Torino. Nevicava, quel giorno. E io a dire: "Ma scusate, ma cercatevi un posto caldo e riparato. Insomma, lei è anche incinta. Avete un bel coraggio ad andare in giro in queste condizioni".

E lei, con i begli occhi chiari allegri, mi dice: "Sai, io credo che anche da lì, dalla mia pancia, il mio bambino capisca che è in Italia. E in qualche modo, l'ha vista nel suo primo viaggio".

Coraggiosi, ho pensato.

Poi mi è venuto in mente che io, la mia bimba nella pancia l'ho portata a Roma, l'ho portata a Firenze, l'ho portata sulle Alpi piene di neve, l'ho portata in Costiera Amalfitana. Senza pensieri, nel ventre caldo dell'Italia.

Perché l'Italia, dice una signora del turismo con cui ho chiacchierato qualche giorno fa, è quello, deve essere quello: un Paese ospitale, anche per chi viaggia ancora nel pancione.

Così ho molto festeggiato un'iniziativa lanciata da due alberghi di Perugia, l'Hotel Giò Wine e Jazz Area e l'Etruscan Chocohotel. Queste strutture, già negli scorsi anni, hanno lanciato quelle che loro chiamano 'smile rates', prezzi col sorriso: le camere, da loro, si pagano a seconda della misura delle scarpe, dell'età, del giorno del compleanno e così via.

Per il 2013 hanno deciso di sorridere così: per tutte le coppie che si presenteranno con un 'pancione' di almeno 4 mesi la camera doppia costerà soltanto 0,99 euro.

Un premio al coraggio, hanno scritto, di sfidare la crisi mettendo comunque su famiglia.

Un benvenuto in Italia, aggiungo io, anche per chi non è ancora nato.

twitter@cperoglio

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