Mia figlia ha paura del buio. Non so perché. È una paura che non ricordo, che probabilmente ho avuto anch'io ma che davvero non ricordo.
Invece, ricordo bene quando è passata. Quando la notte, da spauracchio toglifiato popolato di mostri, si è trasformata nella culla luccicante e un po' proibita della vita altra, quella che si nasconde dall'evidenza fredda del giorno e si fa morbida, diversa. La vita mentre gli altri dormono, la vita in più.
Era la notte di san Lorenzo di tanti anni fa, in un prato, con amici. La prima volta che ho scoperto la notte. Ed è stata una scoperta così allegra, così, per paradosso, solare, che ancora oggi se ho l'occasione di far qualcosa di notte, lo faccio volentieri.
Così, mi si illuminano gli occhi a leggere che la Campania ha lanciato, dall'inizio del mese di agosto, percorsi notturni alla scoperta delle rovine di Ercolano e ho festeggiato l'apertura in notturna dei Fori romani (che inizia oggi, venerdì 9 agosto). Chissà perché, di notte, son sicura che questi posti abbiano un'altra vita, una vita in più.
Ma quest'anno a San Lorenzo vi porto a Lumezzane, in provincia di Brescia, all'Osservatorio astronomico Serafino Zani. Vi porto lì per iniziare un viaggio nelle isole di buio d'Italia.
I signori dell'Osservatorio, infatti, 11 anni fa hanno lanciato un censimento dei siti astronomici italiani, per rendersi conto che l'inquinamento luminoso aveva reso quasi impossibile, nel nostro Paese, osservare il cielo notturno. Così hanno pensato di lanciare un'idea: i 'Parchi di stelle', chiedendo la collaborazione delle aree protette italiane. Nei parchi, infatti, l'illuminazione pubblica non è necessaria, e lì la notte torna protagonista davvero. I parchi naturali d'Italia hanno aderito in tanti.
Agosto è diventato il mese dei 'Parchi di stelle': le aree protette organizzano eventi nelle 'isole di buio', dove il cielo torna ad essere pieno di stelle e la notte una culla morbida per la vita in più.
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