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Cristina Peroglio, giornalista di TTG Italia

Una passeggiata con papà

19/03/2014
10:59
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Oggi è la festa del papà.

Il mio papà, che non c'è più da qualche anno, era un signore piemontese appassionato di montagna e di grandi, lunghe passeggiate. Passeggiate per le quali coinvolgeva tutta la famiglia, con differente successo.

Mamma camminava in maniera quasi rassegnata, ripassando mentalmente cosa aveva dimenticato nello zaino. Mio fratello più grande dava a papà grandi soddisfazioni: camminatore entusiasta, era uno di quelli che, scendendo per i sentieri, li faceva correndo. Per chi fa trekking, era uno di quelli lì, ci siamo capiti.
Poi c'ero io, la più piccola della famiglia. Ed ero una vera, totale, noiosissima lagna.

Camminare non mi piaceva, non ci trovavo nulla di interessante.
Poi, siccome la vita ti aspetta dietro l'angolo con una risata ironica in viso, sono riuscita a mettere al mondo una bambina che, fin da piccola, ha dimostrato di avere più confidenza con i sentieri che con le bambole. Ma questa è un'altra storia.

Le passeggiate con papà, insomma, erano una mezza tragedia.

Scopro ora che io, già allora, non avevo una visione. Papà, invece, sì.

Perché oggi, sulla mia scrivania, si moltiplicano le offerte per vedere l'Italia camminando.

Due su tutte mi hanno colpito, perché sono dedicate a territori che profumano di mare e sui quali, a camminare, io non ho mai pensato.

Una è in Sicilia, a scoprire l'Etna, ovviamente, e i monti Sartorius e la riserva di Vindicari. Camminando per una settimana con un tour operator che si chiama Four Seasons Natura e Cultura.
L'altra è in Puglia, ed è organizzata da Avanguardie, uno studio ambientale che si occupa di itinerari naturalistici e che una volta a settimana, circa, porta alla scoperta di orchidee selvagge, delle Murge, del Salento.

Due esperienza diverse, ma tutte e due accomunate dalla necessità di camminare su sentieri antichi, di riprendere il tempo, e il fiato.
Al mio papà sarebbe piaciuto. E credo che oggi sorrida, a vedermi apprezzare, dopo tanti anni passati a incitarmi e trascinarmi, l'aspra bellezza dei sentieri e il sudato successo della meta.

Ps: questo post è dedicato al mio collega Francesco, che oggi festeggia, con una certa emozione, la sua prima festa del papà. Auguri di buoni sentieri.

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