Torre di Controllo

Lino Vuotto, giornalista di TTG Italia

Ritorno al futuro

13/03/2013
09:00
 

La DeLorean è pronta e c'è carburante a sufficienza per sorvolare poi tutta la terra e controllare. Devo sapere. Ho parecchia fifa, i viaggi nel futuro non sono uno scherzo, lo sa bene Marty McFly e infatti non ha voluto accompagnarmi. Ma Doc mi ha concesso di portarmi il suo Einstein per tenermi compagnia. L'orologio è puntato sul 2030. Accelero, gli 88 miglia orari sono vicini e tra poco....

Che botta. 17 anni in un nanosecondo fanno male. Einstein sta bene e tra poco potremo sapere. Riprendo in mano i comandi e inizio a dirigermi sulla Cina. Lì saranno stati i primi a farle, probabilmente anche in pochi anni, probabilmente anche in serie. Scendo di quota. In questa zona nel 2013 non c'era granché, invece adesso... Fantastico. Ci sono, le hanno realizzate! Giappone, India, Nord America, Sud America, Europa. Ci sono dappertutto. Il sogno del guru si è realizzato e il visionario è stato ascoltato.

Mondo, 2030. La terra è popolata da centinaia di aerotropoli, proprio così come li immaginava il suo ideatore, John Kasarda. Agli inizi del secolo lo studioso, dati alla mano, aveva immaginato un nuovo tipo di metropoli e un nuovo concept di aeroporto, integrati uno nell'altro. La teoria di Kasarda era semplice quanto geniale: nel 2030 ci saranno 13 miliardi di passeggeri all'anno (quando sono partito con la DeLorean erano meno di 5) e gli aeroporti dovranno avere un ruolo ben più importante.

Kasarda va oltre e concepisce le aerotropoli, nuove città, vere metropoli, che si sviluppano intorno agli aeroporti, addirittura in maniera concentrica: prima il cerchio con le attività produttive e di scambio, poi quello commerciale e degli alberghi, infine il 'cerchio' residenziale. Il guru si ispira a Schiphol di Amsterdam, ma va oltre incurante delle critiche di chi lo accusa di volere creare spazi anonimi e tutti uguali.

Qui nel 2030 ormai ce ne sono tantissimi, ovunque, molto simili è vero, ma ognuno con caratteristiche diverse.

Naturalmente ho fatto un salto in Italia. Non dovevo lo so, e infatti me ne sono pentito subito. Intanto neanche un aerotropoli. Neanche in costruzione. Ho parcheggiato, ho messo il guinzaglio ad Einstein e ho iniziato a fare qualche domanda. Nessuno ha fatto caso a me. Del resto qui è tutto come il 2013. Fingo di arrivare da lontano e di non saperne nulla. Gli aerotropoli non si possono fare finché non viene approvato definitivamente il piano Passera. Oddio. Ma era di quasi vent'anni fa, provo a dire. Eh! 2013 per l'esattezza. L'anno in cui tutto si è fermato. Mi rispondono. In quell'anno le elezioni paralizzarono il Paese e solo da 2 anni abbiamo un primo ministro stabile. Ma non sappiamo quanto durerà. L'ex presidente Napolitano ormai ha superato i 100 anni e temiamo che dopo sia di nuovo il caos...

Mi sveglio tutto sudato e senza fiato. Che sogno tremendo. Chiudo il libro Aerotropoli, tolgo anche il segno. Magari domani ricomincio con Camilleri...


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