Torre di Controllo

Lino Vuotto, giornalista di TTG Italia

L'invasione di campo dell'Argentina

18/03/2014
10:46
 

In questi giorni si celebra il primo anno di pontificato di Papa Francesco e sui media di mezzo mondo si moltiplicano i ritratti, gli aneddoti, i retroscena.

Quello che colpisce è la pressoché unanime visione positiva di quest’uomo “arrivato dalla fine del mondo” come disse lui stesso dopo l’elezione al soglio pontificio. Ha rivoluzionato il Vaticano, ha fatto aperture al ‘mondo di oggi’ in vari modi, ha portato un po’ di Argentina nel nostro Paese, riaccendendo un antico legame fatto di immigrazione e latinità. Insomma da un anno molto è cambiato.

Chissà se avrà provato un po’ di invidia anche lui, argentino tra i più in vista nei campi imprenditoriali? Chissà se è stata questa la molla che ha attivato il percorso di avvicinamento alla nostra Penisola portafogli alla mano.

Oltre 81 anni ben portati, sguardo fiero, origini armene, ha navigato negli alti e bassi dell’Argentina accumulando fortune passando dal tessile alle telecomunicazioni e ai media, fino ad arrivare, nel 1998, alla gestione degli aeroporti del Paese. Fiero delle sue origini ha portato il business degli aeroporti anche alle sue origini, in Armenia, ma le sue ambizioni vanno oltre.

Negli anni ci ha provato più volte, in Italia, ma senza successo, anche con la stessa Sea o Adr. I tentativi di portare i suoi soldi non sono però mai andati in porto.

Poi è arrivato Papa Bergoglio, portando l’Argentina al centro del mondo e nel cuore dell’Italia. Eduardo Eurnekian forse ha capito che era il momento giusto. Meglio non disturbare Roma, però. Almeno per ora. Ha iniziato da Firenze. Si è comprato una grossa fetta dell’aeroporto, tanto grossa che può fare l’opa e comprarsi tutta la torta.  Già che c’era ha fatto lo stesso con il Galilei di Pisa. Quindi escludendo lo sport per ora è il secondo argentino più importante d’Italia. Vediamo se si accontenta.


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