Non è abituato alle telecamere e si vede, ma risponde con cortesia alle domande che arrivano dai giornalisti.
Davanti all’aeroporto di Napoli il viavai è continuo e la presenza delle telecamere passa quasi inosservato tra la gente che sale e scende dalle automobili nel parcheggio. Chissà se qualcuno si accorge che la giornata è speciale o se ne accorgerà solamente a casa, vedendo il servizio al telegiornale.
Protagonista per un giorno per la seconda volta Benjamin, uomo del giorno del Capodichino, si adatta al ruolo da star, ricordando che proprio a una telecamera deve la svolta del suo destino, lui che le telecamere le ha sempre evitate da sei anni a questa parte. Dal giorno in cui una delle tante crociere dei disperati lo ha sbarcato sulle coste di Lampedusa, premiata da TripAdvisor come miglior spiaggia del mondo e dai trafficanti come miglior approdo del commercio di esseri umani. Poi un giorno una telecamera, una di quelle di sicurezza sparse ad ogni angolo, lo scopre e lo addita al mondo con un video che fa oltre un milione di pagine. Cosa avrà fatto, lui , il clandestino africano? Un crimine?
Benjamin ha fatto il cittadino sotto i riflettori: sventa uno scippo, uno dei tanti che macchia l’immagine di questa bellissima città, e tenta di fermare il ladro. Tutto talmente surreale che qualcuno pensa ai ruoli invertiti. E invece no. Benjamin ha fatto la sua parte.
Qualcuno se ne è ricordato. A Capodichino. Manager e ditte subappaltatrici si consultano, valutano, lo chiamano, gli mettono una giacchetta giallo fluo. Benjamin diventa un addetto al traffico del Capodichino e già che c’è, lui che inglese e francese li mastica benissimo, potrà dare informazioni agli stranieri. Già, accogliere gli stranieri. Lui. La vita ogni tanto ci fa dei regali straordinari.