La finanza e il turismo:
il ritorno di fiamma

di Francesco Zucco
18/01/2018
08:35

Buone notizie per il turismo: la finanza torna a occuparsi di viaggi e vacanze. La tendenza prosegue ormai da qualche tempo e, dunque, può considerarsi ben consolidata. E questo non può che far ben sperare il settore: prima di tutto perché, come tutti i comparti, anche quello del turismo ha sempre bisogno di capitali freschi. Ma c’è un secondo elemento da non trascurare: se alcuni dei principali player finanziari guardano all’industria dei viaggi, significa che per questo business ‘tira una buona aria’.

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Gli esempi degli ultimi mesi sono diversi: a partire dal doppio impegno di Intesa Sanpaolo, sia sul fronte di lastminute.com sia su quello dei fondi messi a disposizione delle imprese del settore attraverso il Mibact.

Ma anche Unicredit fa la sua parte, con il terzo appuntamento di Unicredit Talk per parlare del turismo 4.0, che si terrà il prossimo 23 gennaio in 80 sedi collegate in streaming.

Il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti
C’è poi un ulteriore player di cui tenere conto: Cassa Depositi e Presiti, che negli ultimi mesi ha guadagnato sempre più peso all’interno del turismo con una serie di operazioni: dall’acquisizione lo scorso giugno di 2 villaggi turistici da Th Resorts e 3 da Valtur, oltre all’acquisizione del 46% della stessa Th Resorts (tramite la controllata Cdp Equity), coinvolta anche un’operazione di rigenerazione immobiliare che vede la partecipazione di Club Med. Cdp, per quanto istituzionale, resta comunque un player di primo piano della finanza: e non è ancora da escludere un suo coinvolgimento nella vicenda Alitalia, come ipotizzato recentemente.

Tra incoming e outgoing
C’è però ancora un aspetto da analizzare: gli interventi del mondo della finanza, per ora, sembrano concentrarsi sul fronte incoming. Ancora una volta, dunque, tutto il business dell’outgoing sembra per il momento restare ai margini delle ‘grandi manovre’.

Un fenomeno non nuovo, per chi segue il turismo: spesso, infatti, anche in passato le mosse istituzionali sono state rivolte a quel comparto del turismo che si occupa di portare stranieri in Italia, lasciando da parte invece chi fa viaggiare gli italiani. Ma non è detto che la tendenza non si possa invertire.


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