Il lunghissimo inverno
del turismo organizzato

26/10/2021
08:35
 

Il commento è pressoché unanime e, anche se espresso di volta in volta con parole diverse, non cambia nella sostanza: “ci aspettavamo di più”. Tutto il comparto del turismo si attendeva qualcosa di simile a un allentamento dei vincoli. E invece l’ordinanza di pochi giorni fa in sostanza replica lo status quo fino al 15 dicembre, con poche modifiche che non vanno a incidere sull’attività del turismo organizzato.

Pubblicità

In sostanza, ciò che dice l’ultimo intervento del ministero della Salute in fatto di viaggi è che nulla si modificherà fino quasi a tutto il 2021. Il che, per il turismo, non è affatto una buona notizia. Perché quelli della proroga non sono due mesi qualunque: sono novembre e dicembre, ovvero le settimane che dovrebbero tirare la volata ai viaggi delle festività invernali. Ammesso e non concesso che il 15 dicembre cambino le cose, sarà comunque presumibilmente troppo tardi per rimettere in pista l’offerta e avere un normale andamento delle prenotazioni.

Una modifica ai corridoi
Ma nel comparto corre un’altra voce: un’imminente modifica alle norme sui corridoi turistici. Due potrebbero essere i terreni di intervento: le destinazioni da un lato e i protocolli dall’altro.

Stando ai rumors, sarebbe in arrivo una revisione della disciplina, da molti considerata troppo stringente. I tempi sono ancora tutti da vedere, così come le modalità. Ma qualcosa su questo fronte potrebbe arrivare.

Ciò che sembra sicuro è che il lunghissimo inverno del turismo organizzato, iniziato a marzo del 2020, non finirà molto presto. E qui si accende un altro argomento: quello della cassa integrazione.

Ammortizzatori sociali
La Cig per il turismo ha ottenuto una proroga fino a fine 2021. Ma la nuova ordinanza cambia le carte in tavola e, sempre salvo modifiche, lascia il comparto in sospeso almeno fino alla prossima primavera, quando presumibilmente inizierà il movimento estivo, ammesso e non concesso che il lungo raggio torni praticabile.

Dunque il comparto si troverebbe ‘scoperto’ dagli ammortizzatori sociali per diversi mesi. Un discorso che vale tanto per l’outgoing quanto per l’incoming, che soffre la mancanza del mercato estero, soprattutto su alcune tipologie di prodotti. Su questo fronte è scesa in campo Confindustria Alberghi, che in una nota annuncia di aver scritto al Presidente del Consiglio Mario Draghi. “Nella lettera inviata a Draghi - si legge nella comunicazione - abbiamo espresso la necessità di prevedere ancora per i prossimi mesi misure di sostegno che permettano alle aziende di traguardare il superamento della crisi ed evitare nell’immediato futuro un blocco degli investimenti con la conseguente perdita di competitività dell’offerta turistica italiana”. E questo perché “il protrarsi delle difficoltà richiede ancora interventi mirati a sostegno del settore nell’attesa che l’economia del turismo in Italia possa ritrovare il suo equilibrio tornando ad aprirsi ai flussi internazionali”.

Insomma, l’associazione chiede che gli aiuti seguano di pari passo le limitazioni ai viaggi. E questa sarà una battaglia importante per il turismo.


TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook