Mappamondo, Mele:
“Il mondo è cambiato.
Inutile il confronto
con il 2019”

di Isabella Cattoni
06/02/2023
08:04
 

“Dobbiamo finire di guardare al 2019 come all’anno di riferimento sul quale misurare le nostre performance. E’ un puro indicatore numerico, ma il mondo è completamente cambiato e non si torna indietro”. Netto il giudizio del ceo di Mappamondo, Andrea Mele (nella foto), quando si tratta di definire i risultati ottenuti nel 2022 e di anticipare le previsioni per l’anno appena iniziato.

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Certo, il 2022 è stato l’anno della svolta anche per Mappamondo, con la ripresa delle prenotazioni verso le mete a lungo raggio e un volume di fatturato pari a circa l’82% rispetto al 2019. E il 2023 si preannuncia ancora più positivo, “anche perché non va dimenticato che nei primi tre mesi dell’anno scorso i viaggi erano ancora pressoché fermi”.

La domanda c’è ed è forte, anche se, avverte Mele, porta con sé una serie di problematiche che andranno affrontate. “Innanzitutto – spiega il manager – riceviamo una mole di richiesta di preventivi enorme, che solo in piccola parte si traduce poi in effettiva conversione delle pratiche. Questo comporta per noi un grande lavoro, anche perché il viaggio tailor made necessita di grande attenzione a ogni dettaglio. Sicuramente il rincaro dei prezzi che ha investito ogni settore della vita rappresenta il principale scoglio: i clienti spesso non si rendono conto che viaggiare a parità di destinazione costa di più rispetto al pre pandemia, e una volta ottenuto il preventivo finiscono per rinunciare. Proprio per cercare di razionalizzare il lavoro, prima dimettere a punto il preventivo chiediamo all’agenzia di viaggi una stima del budget e nome e cognome del cliente. Proprio per questo la collaborazione e la sinergia con gli adv è ancora più importante”.

Un altro nodo è quello legato ai tempi lunghi per il rilascio dei passaporti: “Difficile al momento capire quanto impatti sulla prenotazione del viaggio. Speriamo comunque che si prendano provvedimenti per risolvere la situazione, figlia anche di due anni di stop causa Covid”.

Non da ultimo, Mele segnala il problema connesso alle elevate tariffe dei voli: “Le compagnie stanno pian piano reintroducendo collegamenti e si sta tornando a una capacità importante, ma i prezzi sono spesso molto alti e poco trasparenti”.

Le prospettive rimangono comunque positive, anche perché è tornato l’advance booking: “Stiamo lavorando molto su agosto” dice Mele. E fra le destinazioni regine, oltre al grande ritorno del Giappone, il manager cita Indonesia, Pacifico e Australia.


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