Tutto benissimo. O quasi. Il 2023 è partito nel migliore dei modi, con prenotazioni superiori a quanto preventivato dagli operatori di settore. Merito sicuramente dell’effetto delle politiche di advance booking, quest’anno ancora più incisive proprio per invertire la tendenza alla prenotazione dell’ultimo minuto che aveva minato conti e organizzazione delle aziende durante gli ultimi anni.
Tutto bene quindi, ma sarà l’effetto delle condizioni meteo avverse, sarà la perdurante insicurezza della clientela di fascia media, il booking ha subito un forte rallentamento in aprile e maggio. Per certi versi ‘fisiologico’ e già previsto, per certi altri superiore alle attese.
Estero sempre forte
“Abbiamo registrato una partenza strabiliante dell’anno finanziario – fa sapere il direttore commerciale di Futura Vacanze, Belinda Coccia -, con numeri superiori alle attese. Il trend si è invertito in aprile, con un booking timido e in maggio, andato a rilento anche per le condizioni metereologiche che non invogliavano alla prenotazione delle vacanze. Il discorso vale per le destinazioni italiane. L’estero, con Egitto in pole position, non ha invece mai rallentato la corsa”. A cambiare è anche la tipologia di domanda: “Stiamo ricevendo prenotazioni per i mesi di spalla e le promozioni speciali stanno riscuotendo grande successo”.
Ritorno al sottodata?
Maggio mese di passaggio anche in casa del Gruppo Fruit Viaggi. “Dopo un primo quadrimestre molto forte – commenta il direttore trade & marketing Raffaele Sigillo – era naturale aspettarsi un assestamento delle vendite. Stiamo comunque rispettando tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati, complice un buon agosto, in progressione day by day, e un ottobre-novembre favorevole sotto il profilo dei gruppi”.
“Dall'inizio di maggio – spiega il direttore commerciale di Napoleon, Marco Rosselli - abbiamo riscontrato una flessione su tutte le destinazioni a causa del maltempo e sicuramente anche di quanto accaduto in Emilia, nostro bacino molto importante. Detto questo già da una settimana settimane c’è ripresa e siamo convinti di poter tornare ai ritmi di aprile, che erano sicuramente importanti e in crescita rispetto al 2022”.
Italia più lenta
Che l’onda lunga del boom di prenotazioni si sia almeno per l’Italia esaurita è confermato anche da Massimo Diana, direttore commerciale di Ota Viaggi: “L’andamento delle prenotazioni, dopo un boom iniziale dei primi mesi, ha subito un rallentamento specialmente in aprile e all’inizio di maggio, anche a causa dei i ponti e della situazione meteorologica avversa. Negli ultimi giorni, invece, c’è stata una nuova accelerazione. Finito l’advance booking tuttavia non riscontriamo una prenotazione sul lungo periodo”.
Verso standard più 'normali'
E così, il booking è tornato a muoversi su livelli più ‘normali’, anche se gli auspici per l’estate si mantengono positivi. Ancora titubante la fascia media della clientela, ormai fuori dalla finestra delle promozioni advance booking e indecisa su durata e tipologia di vacanza. Molto si deciderà all’ultimo e il discorso non si discosta molto per le catene alberghiere, almeno per quel che riguarda gli italiani: “In gran parte sono gli stranieri a muovere le prenotazioni in Italia – avverte Paolo Manca, a.d. di Felix Hotels -. Le finestre di booking si stanno riducendo sempre più, a circa 2 settimane. Tendenzialmente nel mese di maggio abbiamo registrato un calo rispetto al trend dei primi mesi dell’anno. Il mercato Italia sta andando decisamente a rilento e tutto si deciderà dalla metà di giugno alla fine di luglio con il last minute”.
Dal canto suo, anche chi opera nel glamping come Angelo Cartelli, direttore generale di Club del Sole, sottolinea che “dopo i primi tre mesi del 2023 molto positivi, aprile ha segnato una flessione, anche se le previsioni si mantengono assolutamente positive”.