Turismo in tv
Agenzie
sotto attacco

di Francesco Zucco
16/07/2013
10:46

Pacchetti in agenzia? "Roba da turismo retrò". Ed è ancora fuoco incrociato tra turismo organizzato e televisione.

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Il giudizio è arrivato dalla rubrica Costume e Società del Tg2, andato in onda poche ore dopo la bufera scatenata tra tour operator e agenzie dal servizio del Tg1 sul Mar Rosso.

Il magazine televisivo, nella puntata andata in onda ieri alle 13.30, ha esaminato i principali trend delle vacanze in Italia, soprattutto per quanto riguarda le modalità di prenotazione. Scatenando in pochi minuti la reazione delle agenzie di viaggi sui social network. Nel servizio veniva infatti messo in risalto la convenienza della prenotazione attraverso i vari siti presenti sul web. Ancora una volta le agenzie hanno dovuto subire un attacco proprio nella fase decisiva della stagione.

Diversi i passaggi che hanno fatto drizzare le antenne alla distribuzione. "La solita enfasi sulla semplicità, immediatezza erisparmio dei viaggi 'fai da te' rispetto a quelli acquistati tramite adv, le quali sono indispensabili solo per i viaggi nei Paesi a rischio…": così riassume sdegnata Dominga Ciccarelli in un commento su Facebook. Alcuni propongono anche di passare al contrattacco: "Io suggerirei – afferma Giorgia Fornasaro – di segnalare il servizio e di fare una mail di lamentela".

Insomma, il servizio realizzato dal Tg2 ha gettato benzina su un fuoco già abbastanza ravvivato dalle affermazioni del Tg1 su Sharm el Sheikh sulla scarsa presenza di turisti italiani nella località balneare del Mar Rosso. Dopo Federviaggio, che ha replicato al filmato del primo canale Rai poco dopo la messa in onda, è arrivata anche la reazione di Astoi Confindustria Viaggi. Che, ancora una volta, chiama in causa le cifre: "Sulla base delle informazioni in nostro possesso – si legge nella nota dell'associazione di categoria – in questo periodo ci sono mediamente circa 19mila italiani a settimana distribuiti nelle varie località (Sharm, Marsa Alam, Hurgada) di cui 10mila solo a Sharm". E ancora: "Le richieste di cancellazione dei soggiorni prenotati in questa località sfiorano ad oggi il 3 per cento, dato che possiamo considerare come ampiamente fisiologico".


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