Crotone, Cuneo, Salerno e Perugia. Ma l'elenco potrebbe continuare. Sono almeno una decina gli scali italiani mantenuti nel piano nazionale aeroporti che rischiano la chiusura.
Parola del presidente dell'Enac Vito Riggio (nella foto) che, a margine del convegno 'The future of the air transport industry' in corso alla Luiss Business School di Roma, è tornato a parlare del futuro degli scali sotto i 200mila passeggeri l'anno.
"Il piano nazionale degli aeroporti - spiega Riggio - li ha mantenuti nella rete, ma è indubbio che una decina di questi abbia situazioni finanziarie piuttosto difficili e che non convenga tenerli in perdita".
Fatta eccezione per aeroporti come quelli di Lampedusa o di Pantelleria che, ricorda Riggio, "hanno una logica sociale, ci sono scali a livello locale tenuti in vita solo per ragioni di prestigio, ma senza alcun senso a livello di traffico".
Realtà come, appunto, quelle di Crotone, Cuneo, Salerno o Perugia per cui si prospetta, secondo Riggio "o il ritorno all'utile entro i prossimi tre anni o la chiusura".
