Anche se trainato dal motore low cost, non si arresta la crescita del traffico aereo italiano.
Il 2015, ratifica il Rapporto dell'Enac presentato ieri a palazzo Madama, si è chiuso infatti con quasi 157 milioni di passeggeri e un incremento di 4,5 punti rispetto al 2014. Performance al rialzo che viene confermata anche dal trend relativo a primi cinque mesi di quest'anno che, ha indicato il direttore generale dell'Enac, Alessia Quaranta, vengono archiviati "con un un dato aggregato superiore al 3 per cento".
Il ruolo delle low cost
Un bilancio positivo, dunque, sostenuto in larga parte dalle low cost arrivate ormai a conquistare il 48 per cento dello share, con un incremento del 10,3 per cento rispetto al 2014. Nessuna sorpresa, invece, sul fronte degli aeroporti, con Roma Fiumicino che occupa la testa del podio con 40.233.507 (+5,1 per cento), seguito da Milano Malpensa con 18.444.778 (-1,2 per cento), da Bergamo Orio al Serio con 10.305.158 viaggiatori (+18,5 per cento) e da Milano Linate a quota 9.638.763 (7,3 per cento in più).
Vettori in cifre
Uno sguardo al rating delle principali compagnie che operano nel nostro Paese, rivela invece che, accanto al sorpasso ormai consolidato di Ryanair su Alitalia (si parla di oltre 7 milioni di passeggeri in più) sul fronte del traffico complessivo, la leadership sul mercato tricolore resta ancora nelle mani della compagnia di Montezemolo.
Che, indicano i dati, ha movimentato sul domestico 12.350.484 passeggeri, contro i 10.215.894 del vettore irlandese e dei 2.705.637 di easyJet.
Ma che le compagnie nostrane siano votate maggiormente ai collegamenti di corto e medio raggio e meno a quelli di lunga gittata, lo rivela anche un altro dato, questa volta relativo alla composizione della flotta. Su un totale di 186 velivoli (erano 205 nel 2014), 117 sono dedicati al medio raggio, 31 al corto e solo 38 al long haul.
