A pagare, alla fine, il più delle volte sono le agenzie di viaggi. Advunite, l’associazione di categoria con base a Napoli, alza la voce e scrive direttamente all’Enac e ai ministri Gian Marco Centinaio e Danilo Toninelli. Mettendo in chiaro il meccanismo che si crea nel momento in cui una compagnia aerea cancella un volo. “Questo come è noto - scrive adv Unite nella lettera inviata all’Ente per l’aviazione civile -, è un enorme disagio per le agenzie di viaggio e i tour operator ed è un grande costo. Le agenzie hanno il contatto con i clienti e a volte ci rimettono di tasca propria, i secondi spesso non sanno cosa fare perché la risposta delle compagnie low cost è semplice: non riproteggiamo”.
Le norme prevedono infatti che, nel caso di pacchetto turistico, sia l’organizzatore ad essere responsabile. Le tutele finiscono dunque a carico delle agenzie di viaggi e dei tour operator. Tuttavia, aggiunge l’associazione di categoria, “se tali compagnie non riproteggono i passeggeri, come previsto dalle normative in vigore, perché dobbiamo essere noi responsabili?”. E si chiede ancora quali multe siano previste per i “vettori che non si comportano correttamente”.
La risposta dell’Enac
L’Ente per l’aviazione civile non ha fatto attendere la sua risposta. Sottolineando innanzitutto che l’Enac stesso “ha già avviato azioni volte ad implementare la tutela preventiva dei passeggeri finalizzata al miglioramento del traffico e ad evitare situazioni di disagi negli aeroporti e per l’utenza”.
In particolare, riguardo alle multe, “al momento il sistema prevede che il passeggero che abbia subito un disservizio si rivolga in prima istanza al vettore e che, solo se il vettore non risponde o risponde in modo non soddisfacente entro sei settimane, possa rivolgersi ad Enac, che avvia conseguentemente il procedimento sanzionatorio”.
