Governo, la richiesta delle low cost: “Elimini l’addizionale comunale”

17/03/2022
11:09
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Il nodo della questione è l’addizionale comunale, che “danneggia la competitività del trasporto aereo in Italia e rende il nostro Paese più caro e meno attrattivo come destinazione per il business e per il turismo”. A parlare così è Aicalf, l’Associazione italiana delle compagnie aeree low fares, che ha presentato un appello al Governo Draghi perché venga eliminata, o almeno ridotta, la tassa che i passeggeri versano nelle casse dei Comuni che ospitano gli scali.

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"Seguiamo l'esempio degli altri"
Si scrive Aicalf, dice Repubblica, ma si legge Ryanair, che all’interno dell’associazione ha il peso maggiore, anche se ad Aicalf aderiscono anche Volotea, Vueling, easyJet e Blue Air. “Il governo italiano - continua la nota di Aicalf - dovrebbe seguire l'esempio di altri Paesi europei che hanno introdotto soluzioni per supportare la ripresa, e hanno prontamente eliminato o ridotto le tasse sui passeggeri a sostegno del proprio traffico regionale, creando così nuove opportunità di lavoro”.

Un nodo 'storico'
Il nodo dell’addizionale comunale è centrale già dal 2016. Già allora, infatti, il ceo di Ryanair Michael O’Leary aveva minacciato di abbandonare alcuni aeroporti italiani se l’imposta non fosse stata alleggerita. Sulla questione è poi tornato recentemente, nelle due conferenze stampa di Roma e Milano, associandola nella lista delle richieste alla sospensione delle tasse ambientali sui voli a corto raggio e al raddoppio dei movimenti giornalieri a Roma Ciampino.

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