Inside The Hoxton, Rome: viaggio per immagini e sensazioni nel nuovo hotel della Capitale

09/11/2021
17:30
 

Creare un ‘open house hotel’, un albergo aperto a tutti, permeabile alla città. È questo l’obiettivo di The Hoxton, il brand londinese che è sbarcato qualche mese fa nel quartiere Parioli, a Roma, con la sua decima struttura nel mondo.

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Un obiettivo che sembra, dopo pochi mesi e ancora in periodo pandemico, aver fatto breccia nel cuore dei romani e dei turisti.

TTG Italia è andato a curiosare per voi, in un racconto per immagini e sensazioni, dentro una delle proposte di hospitality più innovative della Capitale.

La lobby
Al vostro ingresso, non vedete la reception. Bensì una teoria di divani, sedute, tavolini e tavoli superattrezzati come una sorta di coworking, dove qualcuno sorseggia un caffè, qualcuno lavora, altri si rilassano con una rivista. L’atmosfera è intima, calda e rilassata, gli arredi ispirati al modernismo anni 70. I camerieri del bar Cugino, che ha il doppio volto di area interna dell’hotel e di bar su strada, dopo che avete preso posto in una delle sedute, vi propongono la loro offerta: i prezzi sono in linea con quelli di qualunque locale su strada della zona.

Il design rende lo spazio permeabile, a piena vista, con angoli più riparati per chi cerca una maggiore tranquillità. Sulla lobby affaccia anche il Beverly, il locale centrale dell’hotel, suddiviso fra bar e ristorante 'farm to table' con cucina a vista. Un’ampia finestra a tetto permette l’ingresso di luce naturale nella zona centrale del ristorante.

La reception
Il bancone è incassato nella lobby e ha una particolarità: poiché The Hoxton crede nella ‘contaminazione’ fra ospiti e locals, la reception ospita anche un grande ‘minibar’. Nelle 192 camere, infatti, si trovano acqua, latte, te e caffè, ma non il classico minibar: la logica è che, se si vuole bere un drink, si deve scendere nelle parti comuni dell’hotel, per rendere più facile l’incontro.

Di fronte alla reception, un mercatino: The Hoxton ha infatti attivato una collaborazione anche con il duo romano Realthings, per la sua collezione Best Of, una vendita al dettaglio attentamente curata da scoprire in hotel, con brand locali tra cui i calzini Arturo Stories, i poster H501, i detti romani di Rome is More, le stampe artistiche di Slurp e gli articoli per la casa PPPattern.

Gli ospiti possono effettuare il check-out nell’orario che preferiscono con Flexy Time, un concept introdotto nel 2019 da The Hoxton. Rompendo gli schemi e i classici orari, The Hoxton consente a tutti gli ospiti che prenotano con un anticipo di almeno 72 ore, l'opportunità di scegliere quando entrare o lasciare la propria camera in tutti i suoi hotel.

Le sale meeting
Si chiamano ‘L’appartamento’. Sono 5 sale di varia grandezza e modulabili che danno su uno spazio centrale curiosamente strutturato come una grande cucina, con tanto di frigorifero (rosa) rifornito, lavandino centrale e pensili. Uscendo dall’appartamento, si incontra una curiosità: una macchina per foto istantanee, perfettamente funzionante, messa a disposizione degli ospiti.

Le camere
Con un ascensore che sembra uscito direttamente dal racconto di Alice in Wonderland, si raggiungono le 192 camere suddivise in 6 tipologie, in base alle dimensioni: Shoebox, Cosy, Cosy Up, Roomy, Roomy Terrace e Biggy.

Accoglienti, con un vago sapore anni 50, mettono a disposizione un curioso armadio senza pareti, un bagno spazioso, una selezione di libri che provengono fra l’altro dal programma Hox Friends: alcune figure chiave a livello locale sono state scelte per contribuire alla definizione dell’esperienza, e hanno fornito una piccola selezione di libri pronti da sfogliare nelle camere da letto.

In tutte le stanze, una bella radio Roberts permette di ascoltare come musica di sottofondo la playlist del giorno dell’hotel.




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