Turismo, non per caso

Stefano Crugnola, Agente di viaggi, per passione

Fa caldo, ma il turismo è congelato

28/12/2015
11:59
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Una volta si diceva: "Conviene andare a svernare al caldo in Egitto o alle Canarie piuttosto che tenere accesi i caloriferi...!".

Ecco perchè quest'anno in pochi hanno deciso di viaggiare per le Feste...Altro che per la crisi economica - il Governo dice che "l'Italia non è più nelle secche"... -, o per la paura delle minacce terroristiche - il Governo dice che è tutto sotto controllo, anche se ovviamente la sicurezza non può essere totale, e proprio in queste ore sono arrivate dall'Intelligence austriaca altre notizie di rischio di attentati da parte dell'Isis, proprio per Capodanno...-, ma perchè non fa freddo...E allora che senso ha scappare al caldo?

Nonostante questo caldo, il turismo è congelato!

Anche, anzi soprattutto, il turismo organizzato, quello che vende la maggior parte delle agenzie di viaggi, ha subito fortissimi rallentamenti a causa dei vari tragici avvenimenti legati ai principali attentati terroristici di quest'anno: a partire da marzo con il museo del Bardo in Tunisia, passando per il 26 giugno in una spiaggia tunisina, per arrivare agli attentati diffusi di Parigi del 13 novembre, che lo hanno congelato in un periodo in cui moltissimi clienti stavano per decidere le vacanze natalizie...

Parlando invece di incoming, come sempre i dati e i numeri si sprecano, tanto chi ha gli strumenti per verificarli, veramente? Non bastano certo i dati recuperati dalla solita Federalberghi...dai!

Mi è capitato di sentire due telegiornali a distanza di un paio di giorni comunicare dati diametralmente opposti.

Anche il Giubileo della Misericordia, iniziato da un mese, non sembra portare dei reali e importanti vantaggi alle prenotazioni negli hotel romani; sarà anche questo colpa del clima caldo oppure magari del grande 'abusivismo' o 'concorrenza sleale' (notare le virgolette...non sia mai, tutto da verificare...) da parte di b&b e ostelli nemmeno censiti, oppure degli scambi, a pagamento, di appartamenti tra privati, per non parlare di tutte le case di accoglienza collegate proprio al mondo religioso? Per non parlare degli scandali istituzionali romani, e dell'onnipresente paura degli attentati...

Uno studio britannico ha stabilito che l'Italia scenderà di alcuni posti tra le nazioni più industrializzate: dall'8° al 13° posto (con la conseguente uscita dal G8)!

Ovviamente non sono nessuno per giudicare se possa essere attendibile, certo è che l'industria italiana negli ultimi anni ha subito duri colpi, soprattutto per la concorrenza straniera, spesso agevolata da scelte centrali discutibili, oltre che da s/vendite di interi comparti ad acquirenti stranieri (ma non vorrei entrare in questo argomento, ovviamente).

Allora mi chiedo: perchè il Governo non si decide a mettere - davvero - il turismo al centro della sua politica economica? Tutto il turismo, non solo l'incoming (imprescindibile, ovviamente).

E se non lo fa questo Governo, speriamo davvero che lo faccia il prossimo!

Alcune ricette serie ed attuabili ci sono, belle pronte, basta la volontà politica di farle proprie.

E sarebbe anche, ad esempio, arrivato il momento di mettere fine a scandali (magari anche poco noti) come le tasse che paghiamo tutti noi passeggeri ogni volta che acquistiamo un biglietto e le stesse compagnie aeree per garantire la cassa integrazione d'oro degli ex piloti Alitalia (dal 'salvataggio' del 2004), mentre le normali casse integrazioni industriali non durano che pochi mesi. Non è così che si sostiene il turismo!

Non a caso un gruppo di colleghi bresciani stanno chiedendo lo "stato di crisi delle agenzie di viaggi"; il problema è che non si riesce a chiederlo centralmente a livello nazionale (a causa del Titolo V, oltre che della reale volontà di ascolto del Governo).

Speriamo, davvero, che chi può faccia di tutto per fare cambiare questa situazione, in attesa che la sicurezza aumenti sensibilmente e visivamente a partire dagli aeroporti e dalle stazioni, dove ad oggi chiunque può entrare senza essere controllato; fin quando i clienti non si sentiranno abbastanza sicuri credo che la situazione non cambierà di molto.

Una volta si diceva: "Piove, governo ladro"...mai come in questo periodo aspettiamo la pioggia!

Ho scritto questo post di getto e rileggendolo mi sembra un po' cattivello, forse non proprio natalizio, ma tant'è, anche perchè da domani si torna sul campo come tantissimi colleghi agenti di viaggi, con l'amara consapevolezza di svolgere un lavoro quasi nell'ombra, trascurati dalle istituzioni. E pensare che non moltissimi anni fa la licenza di agenzia viaggi era di pubblica sicurezza e oggi non ha più alcun valore, nè economico nè sociale...I tempi stanno cambiando in fretta, forse troppo in fretta per il nostro settore...

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