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Paola Tournour-Viron, divulgatrice per professione e per passione

Dietro le quinte del TTG 2020. Storie di non ordinaria Umanità

26/10/2020
10:19
 

Che in giro ci fosse una certa voglia di Umanità era chiaro fin da inizio anno, prima ancora che il covid travolgesse il mondo con la sua spaventevole carica virale. Se ne parlava in molti ambiti: università, centri di ricerca, aziende. Perché, ammettiamolo, tecnologia, robot e intelligenze artificiali di varia specie non si sono (ancora?) dimostrate in grado di sostituire l’essere umano. E quest’anno, a TTG, questa consapevolezza era quanto mai palpabile. Un po’ ovunque, dietro e davanti le quinte, c’era voglia di parlare di Umano. Di ritrovarsi tra Umani.

Quindi, contrariamente agli anni scorsi, il mio commento all’edizione appena conclusa non tratterà di teorie, strategie, nuovi paradigmi prospettati dai tanti speaker intervenuti. Tratterà invece di faccende molto Human, in linea con il comune sentire e con lo spirito che ancora in tempi non sospetti avevamo scelto come filo conduttore della Manifestazione 2020.

Un rapidissimo dietro le quinte che mi piace aprire con la telefonata in tarda serata di Alessandra Priante, Direttore Europa Unwto, l'Agenzia delle nazioni unite che si occupa di turismo a livello globale. Il suo intervento a Rimini era previsto da mesi, ma un impegno urgente l’ha invece dirottata insieme al Segretario Generale Zurab Pololikashvili su Bruxelles, dove si è discusso ai massimi livelli della situazione mondiale del settore. “Però voglio trovare il modo di esserci – ha detto -. Come posso fare?”. È nato così un video creato in poche ore, per salutare l’Italia e tutti gli operatori presenti a Rimini ma anche per tratteggiare il quadro della situazione attuale e futura. Un intervento seguito con attenzione dal pubblico, che ha apprezzato lo sforzo appassionato e sincero di Alessandra, percepibile anche attraverso lo schermo. Decisamente un punto a vantaggio dell’Umano.

Sono stati espressione dell’Umano anche i tanti messaggi di ringraziamento postati nelle ore più impensate (anche notturne) da chi si era fermato nell’area Book&Go dedicata alle nuove narrazioni di viaggio. Uno spazio in cui molti hanno potuto cogliere la meraviglia di un lavoro che non si limita al semplice trasferimento di vacanzieri, ma che assiste le persone in viaggio fra le geografie planetarie e dell’anima.

Entità eterea – l’anima – di cui tuttavia si avverte sempre più la presenza. Non è un caso che l’edizione 2020 di TTG sia stata quella in cui, per la prima volta, davvero tante persone hanno ringraziato per “la cura ricevuta dalle hostess” dislocate nelle diverse sale. Cura sarà infatti una parola ricorrente nei prossimi mesi, e ogni viaggiatore apprezzerà ben più che in passato chi gliela saprà offrire. Lo hanno dimostrato gli operatori che, molto più numerosi di un tempo, hanno assistito alle sessioni di aggiornamento dedicate al turismo accessibile. E lo ha ribadito la semiologa Laura Rolle nella consueta presentazione della Vision TTG (1), dove ‘cura’ è risultata essere una delle molte keywords da utilizzare nel prossimo futuro per costruire e raccontare i prodotti, insieme a ‘coesistenza’, ‘connessioni solidali’, ‘salute’, ‘sicurezza’, ‘controllo’ e via elencando.

Il sociologo Francesco Morace ha spiegato infatti come stia emergendo con forza ”la necessità di ‘stare accanto all’altro’, l’importanza della com-prensione intesa come ‘prendere con sé’, farsi carico dell’altro, condividendone il respiro”. Un respiro imprescindibilmente collettivo e per questo rigenerante, di cui sentiamo e sentiremo ancora per molto un nuovo bisogno. Per realizzarlo, dice il sociologo, ci vuole una “produzione creativa di alternative che partono dal cuore”. (2)

Ed è infatti proprio dall’impetuoso cuore di Christian Greco che hanno preso forma i moltissimi esempi di creatività messi ultimamente a segno con successo dal Museo Egizio di Torino. Volto televisivo ormai noto nonché divulgatore di raro talento, il direttore del Museo ha guidato la platea di TTG in una vertiginosa cavalcata nel tempo e nello spazio. Un lungo respiro rigenerante, che si è liberato in uno scrociante, fragoroso applauso. Struggentemente Umano. Forse per questo il più lungo della storia del TTG.

(1) Il documento è scaricabile gratuitamente qui
(2) “Il bello del mondo”, Egea


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