Roberto Baggio e il ritorno nella ‘sua’ Argentina con il ‘suo’ aereo

di Paola Trotta
10/06/2022
08:47
 

Al campione di calcio Roberto Baggio, ITA Airways ha dedicato la nuova livrea Azzurra, l'Airbus A350 che opera la tratta Roma Fiumicino–Buenos Aires. E’ stato proprio il "Divin Codino" a tagliare il nastro in aeroporto prima di salire a bordo per il volo inaugurale. Da calciatore ha girato il mondo e ora i suoi viaggi li sceglie con cura e se li gode, prediligendo il silenzio della natura.

Che emozione prova ad avere un areo che porta il suo nome?
Devo ancora metabolizzare. E' un onore ed è bello che ITA Airways dedichi ai campioni italiani dello sport una livrea Azzurra. A ITA mi lega anche il progetto "Il Talento prende il Volo" dedicato ai giovani talenti per la loro formazione, volare verso mete sempre più alte grazie ad un bando dedicato con la Fondazione Gilardi su progetti Italia-Argentina.

Ha un legame speciale con Buenos Aires?
Si. Ormai ci vengo dal '91, tutti gli anni, ho una tenuta e, a parte questo, avevo davvero voglia di ritornare, è una terra bellissima dove amo stare, ma chi l'avrebbe mai detto che ci sarei tornato per questa occasione e un areo col mio nome! (sorride, ndr)

C'è un viaggio o una città del suo cuore?
Ho viaggiato tanto per lavoro, quasi sempre senza vedere le città, facevo viaggio, hotel, partita, hotel e si ripartiva. Proprio perché sono stato tanto in giro per vacanza non vado in tanti posti, me li scelgo e me li godo senza strapazzarmi. Ecco perché torno sempre in Argentina. Un altro posto che adoro è il Giappone.

Ora che si torna a viaggiare quali le mete in lista in cui vuole andare?
Mi piacerebbe andare in California, in Giappone o in luoghi un pò sperduti, tipo il nord della Siberia.

Quindi come tipologia di viaggiatore è da natura e relax?
Sì, mi piace andare a vedere posti incontaminati, sperduti perchè a me piace il silenzio, mi fa pensare, riesco a riflettere su me stesso. Per esempio una cosa che adoro sono i tramonti e nella casa in Argentina mi piace mettermi seduto fuori e godermelo che si riflette nella laguna che ho davanti. È impagabile.

Dopo una vita in viaggio qual è il suo metodo per fare la valigia?
Quando partivo per le partite la borsa me la dovevo fare assolutamente io, da solo, non potevo e dovevo dimenticare nulla, non mi sarei mai fidato che me la facesse nessuno, una cosa troppo importante. Una questione di responsabilità. Oltre a quella sportiva avevo la valigia classica con abiti ecc. Ciò che mi è rimasto da allora è scrivermi la lista delle cose che mi servono. Ci perdo un po’ più di tempo ma sono certo di avere tutto.


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