La regola dei 200 euro, cosa cambia in agenzia

21/06/2018
12:12
Dall'iscrizione al registro Ivass fino ai costi: ecco le ripercussioni per la distribuzione
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Il numero magico è 200. Sarebbe questo, infatti, il premio massimo in euro per le assicurazioni che le agenzie di viaggi potranno vendere da ottobre in poi senza dover iscriversi al Rui, il registro unico degli intermediari assicurativi.

La Insurance Distribution Directive si prepara a portare la seconda grande rivoluzione del 2018 per le agenzie di viaggi, dopo la direttiva pacchetti. Con quest’ultima, l’Idd condivide l’iter: si tratta infatti sempre di una direttiva, che necessiterà di un processo di recepimento. Ma i termini sono stati fissati e il debutto delle nuove regole è atteso per il prossimo primo ottobre.

Ma cosa cambierà, di preciso, per le agenzie di viaggi? “Quello che sembra certo è il limite di 200 euro (ora è pari a 500 euro) per vendere assicurazioni senza particolari requisiti - spiega Christian Garrone, responsabile della intermediazione assicurativa di Insurance Travel-I4T -. Un problema non da poco: l’importo di una polizza in media è pari al 6 per cento del valore del viaggio: con un itinerario da 4mila euro non si può già vendere l’assicurazione”.

Bisogna poi vedere “quanto l’Ivass vorrà caricare di obblighi e costi le agenzie di viaggi - precisa ancora Michele Cossa, a.d. di Borghini e Cossa -. Ad esempio: sarà richiesta al dettagliante una polizza Rc per la vendita di assicurazioni, oltre a quella che ha già sottoscritto come agente di viaggi? Poi bisogna vedere quali saranno i requisiti di formazione. E ancora, potrebbe essere previsto un conto corrente separato per le polizze”.

Dal primo ottobre in poi, le agenzie potranno vendere assicurazioni di importo superiore a 200 euro, “ma dovranno attenersi alla direttiva, che prevede l’iscrizione all’albo degli intermediari assicurativi - sottolinea Stefano Pedroni, responsabile divisione turismo di Nobis Filo Diretto Assicurazioni -. Secondo le previsioni, si dovrebbe creare una sezione apposita nel Rui, la F. Ma stiamo aspettando tutti la normativa definitiva”.

La domanda principale, al momento, è ovviamente sugli oneri che potrebbe comporare l’iscrizione all’albo. “È possibile che si decida di sostenere un esame, ma più ‘light’, con una formazione obbligatoria”, precisa Massimiliano Sibilio, head of travel di Europ Assistance. A questo proposito Gualtiero Ventura, presidente di Ami Assistance, scende nel dettaglio: “Si potrebbe parlare di 15 ore di formazione annuale, anche per tutti i dipendenti: questo significa costi per l’agenzia”. E ancora: “In base alla normativa, l’agenzia deve fornire al cliente tutte le informazioni affinché possa scegliere la migliore polizza. Ma per la distribuzione turistica l’assicurazione è una commodity: il modello di vendita è diverso”. Ulteriore dettaglio sottolineato ancora da Ventura: “Sempre stando alla normativa, all’agenzia potrebbe essere chiesta una capacità finanziaria pari al 4 per cento dei premi emessi ma con un minimo di 18.750 euro”.

Resta inoltre un altro dubbio da chiarire: “Le polizze contenute nei pacchetti dei tour operator sono vendute dal t.o. o dall’agenzia di viaggi?” si domanda Garrone. La differenza è sostanziale: nel primo caso, infatti, non sarebbe richiesta l’iscrizione al Rui dell’agenzia.
Tutto, comunque, è legato alla legge che dovrà recepire in Italia le regole europee (esattamente come è avvenuto per la direttiva pacchetti). Sandro Mascolo, responsabile commerciale e marketing del gruppo Ima Italia Assistance, riassume: “Vendere polizze oltre i 200 euro di premio risulterebbe impraticabile per le agenzie di viaggi, salvo rare eccezioni. Occorre attendere i chiarimenti attuativi”.

Tuttavia, come evidenzia Renato Avagliano, regional sales director South Europe di Allianz Partners, si tratta di “una casistica assolutamente non preponderante nel mercato”. Una speranza arriva da Dario Giovara, direttore generale di Erv Italia, che afferma: “Le associazioni di categoria (Ania, Sna) stanno lavorando a stretto contatto con l’Ivass e con la Commissione Speciale Parlamentare per fare in modo di non rendere il lavoro troppo complicato agli operatori che non trattano quotidianamente la distribuzione assicurativa”.

Non manca, comunque, chi guarda con favore all’Idd. È il caso di Arturo Moreno, direttore commerciale di InterMundial, secondo cui la nuova normativa “sarà positiva per il settore. Favorisce i clienti, e in particolare spinge le agenzie di viaggi ad avere una migliore formazione sui prodotti commercializzati”. F. Z.

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