Il trend che muove il mondo

06/05/2019
17:10
Le risposte delle destinazioni vanno dai ristoranti stellati ai percorsi alla scoperta delle produzioni
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Non solo musei, spiagge e siti archeologici: il turismo si muove sempre più spesso sull’onda gastronomica. L’esplosione del food come trend di viaggio negli ultimi anni si è talmente consolidata che anche gli enti del turismo hanno iniziato a cavalcare questo driver. Così, tra riscoperta di ricette tipiche, eccellenze enogastronomiche, street food, festival e una raffica di nuovi ristoranti guidati da chef di grido, prima di partire sempre più turisti infilano in valigia la Guida Michelin accanto a quella turistica.

Dove brillano stelle
La bibbia dell’alta cucina brilla di una luce che non accenna a offuscarsi. L’esempio più lampante è il Giappone: negli ultimi anni il Paese è tra le mete più richieste in adv e parte del suo fascino si deve anche alla sua cucina. Tokyo è infatti la città più stellata al mondo: l’edizione 2019 della Guida Michelin le attribuisce 308 stelle, con 73 nuovi indirizzi.
Gli astri Michelin l’anno scorso sono arrivati anche nelle lontane Isole Faroe, dove spicca il ristorante stellato più sperduto al mondo. D’altra parte, spiega Ghita Scharling Sørensen, market director di VisitDenmark per Italia e Francia, “in tema culinario la Danimarca è una destinazione che fa tendenza. I turisti sono interessati a scoprire i piatti locali, dai ristoranti che propongo la nuova cucina nordica alle proposte più economiche”.

Lo street food
Un altro driver di tendenza è lo street food: a Barbados il cibo di strada è molto popolare, dai locali sulle spiagge ai piccoli punti vicino a negozi e bar. “Quando lo chef americano di fama internazionale, Marcus Samuelsson, descrive un panino di pesce di Cuz, una minuscola baracca sulla costa meridionale, come il ‘Re di tutti gli hamburger di pesce’, sappiamo che stiamo facendo qualcosa di giusto” fanno sapere dalla direzione di Barbados Tourism Office.

Altra tendenza diffusa sono i percorsi gastronomici: a New York è lo stesso ente del turismo a segnalare una serie di tour, suddivisi per distretto, tra i sapori del Bronx, le pizze di Brooklyn o i ristoranti di lusso a Manhattan. In Repubblica Dominicana, invece, hanno messo a punto una serie di rutas tematiche, “percorsi guidati per far conoscere da vicino tutte le fasi della coltivazione e della produzione dei prodotti tipici” osserva Neyda Garcia, direttrice dell’ente del turismo della Repubblica Dominicana in Italia. Fra gli esempi la Ruta del Cacao a San Francisco de Macorìs, dove si trovano le piantagioni dell’Hacienda La Esmeralda Garcia Jiménez.

Da non sottovalutare, poi, il richiamo dei festival gastronomici, “un importante incentivo per la promozione” spiega Viviana Vukelic, direttrice dell’Ente nazionale croato per il turismo. In Croazia abbondano: dalle giornate degli asparagi e delle seppie, a quelle dei pescatori sulla costa, e ancora le giornate dei fichi sull’isola di Krk e a Zadar, il Good Food festival a Dubrovnik e il Festival del pesce a Slavonski Brod. O. D.

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