Il ritorno della concorrenza

09/05/2022
15:28
Con l'allentamento delle misure i competitor sono nuovamente in scena
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“Finalmente i confini sono aperti e tutti vogliono ‘scappare’”. Questa risposta all’inchiesta con cui TTG Italia ha coinvolto le agenzie di viaggi italiane sul tema del Mare Italia riassume in poche parole l’atmosfera che si respira alle soglie dell’estate. Se nel 2020 e nel 2021 la Penisola aveva giocato una partita ‘in solitaria’, dal momento che le stringenti regole per i viaggi avevano di fatto sbarrato la strada ai competitor, quest’anno la gara si fa più serrata.

Ma la corsa non si giocherà solo sugli stessi terreni del passato. Perché in pista scende un nuovo elemento che spariglia i giochi: la voglia di fuggire oltreconfine dopo due anni di divieti.

Tuttavia le vecchie problematiche tornano a galla, in primis quella dei prezzi: “Una volta per tutte: non si tratta di snobismo o esterofilia: l’Italia è cara”, afferma uno dei commenti arrivato in redazione.

Inoltre, come emerso nelle percentuali delle scorse pagine, la vera spina nel fianco è la disintermediazione. “Le strutture sono le prime a fare concorrenza a noi agenzie - afferma un lettore -, scontando la nostra commissione al cliente diretto e non riconoscendola”. Risultato, le agenzie si vedono costrette a “markappare le quote andando fuori mercato”.

Il peso dell’incertezza
Tuttavia non è solo una questione di tariffe o aggiramento della distrbuzione. Anche il clima generale che si respira in queste settimane ha un effetto importante sul comportamento del cliente. “C’è molta indecisione da parte delle famiglie - si legge ancora tra i commenti -: chiamano, visualizzano sul web ma pochi ancora confermano. Le notizie sulla guerra e sul caro energia influenzano il mercato”.

Il tema non è la sicurezza del viaggio, quanto piuttosto i riflessi economici delle notizie che arrivano dall’Est e di come queste potranno influire nei prossimi mesi sui conti degli italiani. Un elemento da non sottovalutare nel momento in cui la clientela deve decidere se impegnare o meno cifre non irrilevanti.

In definitiva, il Mare Italia resta un prodotto irrinunciabile per il mercato, ma quest’anno dovrà fare i conti con due ostacoli in più da superare: i timori della clientela per la situazione economica e l’agguerrita concorrenza dei competitor.

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